Vita Chiesa

Iraq, Patriarca Caldeo: rischio genocidio per i cristiani di Ninive

Il patriarca parla di “cristiani in marcia a piedi, nella torrida estate irakena, diretti verso le città curde di Erbil, Duhok e Soulaymiya. Fra loro ci sono malati, anziani, bambini e donne incinte. Stanno affrontando una catastrofe umanitaria e vi è un rischio concreto di genocidio. Hanno bisogno di cibo, acqua e riparo…”. Circa le chiese e le loro proprietà nei villaggi ora occupati dai miliziani dell’Isis, “abbiamo notizie – scrive Mar Sako – di distruzioni e profanazioni. Antichi manoscritti e documenti sono stati bruciati”. “Appare evidente a tutti – sottolinea nel suo appello il patriarca caldeo – che il Governo centrale è incapace di imporre la legge e l’ordine in questa parte della nazione. Ci sono anche dubbi – aggiunge – della capacità della regione del Kurdistan di difendere da sola la crudele avanzata dei jihadisti”. Per Sako è chiaro che vi sia “una mancanza di cooperazione tra il Governo centrale e quello autonomo regionale. Un vuoto sfruttato dall’Isis per imporre le sue regole e il terrore. C’è bisogno – conclude il patriarca – di aiuto internazionale e di un esercito professionale e ben equipaggiato. La situazione sta peggiorando”.