Vita Chiesa

ANGLICANI: SINODO CHIESA D’INGHILTERRA SULLA QUESTIONE DELLE DONNE VESCOVO

Comincia questo pomeriggio, alla Church House di Londra, il Sinodo generale della “Chiesa d’Inghilterra” che durerà fino a giovedì 9. Si tratta di un incontro chiave perché rappresenta l’ultima possibilità di cambiare la legislazione sulle donne vescovo, una misura controversa che sta dividendo questa fede, sia in Gran Bretagna sia nel resto del mondo. L’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e quello di York John Sentamu, vogliono garantire che le parrocchie contrarie all’ordinazione delle donne vescovo possano automaticamente essere amministrate da un vescovo uomo, perlomeno per alcuni settori della loro vita. La proposta dei due arcivescovi era però stata bocciata durante il Sinodo del luglio 2010, una scelta che ha senza dubbio contribuito all’esodo di decine di pastori e centinaia di fedeli che hanno deciso di passare alla Chiesa cattolica, grazie all’ordinariato avviato dalla costituzione “Anglicanorum coetibus” approvata da papa Benedetto XVI. Il Sinodo di questo febbraio è stato eletto nel novembre 2010 e potrebbe quindi decidere di essere più favorevole ai fedeli che si oppongono alle donne vescovo.Il voto sulla questione avverrà nel tardo pomeriggio di mercoledì, ma l’ultima parola verrà detta al Sinodo del prossimo luglio, dopo che la legislazione è stata considerata dalla camera dei vescovi. Se il Sinodo decidesse di affidare a vescovi uomini le parrocchie contrarie all’ordinazione delle donne all’interno della “Chiesa d’Inghilterra” si formerebbe una nuova categoria di vescovi uomini ai quali tocca la responsabilità delle parrocchie contrarie alle donne vescovo. Secondo Steve Jenkins, portavoce della Chiesa inglese, “una situazione simile esiste già per quanto riguarda i fedeli contrari alle donne pastore che, da anni, hanno il diritto di chiedere di essere affidati alla cura di vescovi uomini, i cosiddetti ‘flying bishops’, vescovi volanti perché non hanno una diocesi territorialmente definita ma si occupano di fedeli presenti in diocesi diverse”. (Sir)