Vita Chiesa

“Aperto per ferie”, il progetto della Cei per l’estate ragazzi in tempo di pandemia

“Quella che ci aspetta quest’anno sarà un’estate diversa, strana, difficile, ma sicuramente indimenticabile. Sarà un’estate da inventare, caratterizzata come sempre da responsabilità, rigore e cura ma che decisamente avrà bisogno di un’attenzione e uno sguardo diverso. Ora più che mai, non possiamo permetterci di sbagliare o fare passi falsi: bisogna mettere in piedi un piano B”. E’ quanto afferma in una nota il Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg), che ha appena promosso il progetto “Aperto per ferie”, un nuovo sito internet nato per offrire materiale a sostegno delle attività educative ecclesiali, tradizionalmente svolte in estate da parrocchie e oratori, realtà legate alla vita consacrata e associative.

L’iniziativa nasce da una sinergia tra la Pastorale giovanile, gli incaricati regionali e il tavolo del Forum oratori italiani (Foi) e raccoglie le “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19”, pubblicate il 15 maggio 2020, a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia.

“Sul tema delle attività estive – spiegano dal Snpg – esistono in Italia numerose esperienze. Quello che via via pubblicheremo sul sito vuole soltanto essere un aiuto per chi ne ha bisogno e potrà essere liberamente usato da tutte le diocesi, perché ciascuno possa utilizzare il materiale personalizzandolo e riadattandolo come meglio crede, in base alle proprie esigenze”.

Dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile, precisano poi che “tante realtà si stanno già muovendo molto bene, forti dell’esperienza acquisita negli anni”. “Per loro – precisano – l’invito è quello di continuare il proprio lavoro che probabilmente sarà più adatto per rispondere ai bisogni specifici dei propri territori. Altre realtà, invece sono sollecitate per la prima volta a un lavoro di rete”. “Questo materiale – concludono – servirà soprattutto a chi ha meno esperienza o si è trovato di fronte alla decisione di aprire dei servizi educativi estivi”.