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ASSEMBLEA CEI, MONS. CROCIATA:  NON SIAMO UN SOGGETTO POLITICO

“Non siamo un soggetto politico che deve dare patenti o riconoscimenti a nessuno: siamo un soggetto pastorale, che se coglie un problema o una difficoltà la segnala cercando di mettersi in gioco. Non dicendo soltanto cosa si dovrebbe fare, ma sforzandoci di fare la nostra parte, con gli strumenti e le risorse che abbiamo, perché la nostra coerenza non venga mai meno”. Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha sintetizzato in questi termini, durante la prima conferenza stampa della 59ma Assemblea generale dei vescovi italiani, l’impegno della Chiesa di fronte ai problemi concreti della gente. Tra questi, “la perdita del lavoro”, ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti: “Una realtà che è dinanzi ai nostri occhi, ma nei confronti della quale – ha precisato mons. Crociata – non vogliamo dire che il governo non ha fatto niente: sarebbe una menzogna o una strumentalizzazione scorretta”. “Questo lo giudicherà chi fa politica – ha proseguito il vescovo Crociata – il nostro compito è vedere la realtà sociale ed invitare, richiamare l’ esigenza che i bisogni ancora presenti, e non trascurabili, della popolazione siano posti all’attenzione pubblica”.La Colletta nazionale indetta dalla Cei per domenica prossima, 31 maggio, per il segretario della Cei è da inquadrare proprio nella direzione di “incoraggiare a chi ha compiti in questo campo a fare sempre di più e meglio, in un momento difficile per tutti”. Interpellato sulla proposta del Ministro Sacconi di una moratoria dei licenziamenti, il segretario generale della Cei ha risposto: “Tutto ciò che può migliorare le condizioni del mondo del lavoro, non può che vederci soddisfatti, soprattutto se va nella direzione dell’attenzione alle fasce più deboli e in difficoltà”. In materia di lavoro come sul versante dell’immigrazione, ha ricordato mons. Crociata, la Chiesa italiana non può che ribadire “l’esigenza imprescindibile del rispetto e della salvaguardia dei diritti fondamentali di ogni persona umana, di fronte ai quali non possiamo non solo retrocedere, ma dobbiamo tornare a ribadirne la centralità”.Sir