Italia

BARCONE IMMIGRATI: FORTI (CARITAS), NON PIÙ RINVIABILI UN ACCORDO E UN SERIO INTERVENTO

“Abbiamo appreso con favore l’impegno del nostro Paese di aver permesso l’arrivo in Italia di un barcone che per alcuni giorni vagava in mare in tempesta, scortato da una petroliera italiana che in qualche modo ha dato prova di come il soccorso in mare non sia una opzione ma un dovere di tutti a partire dalle forze navali dei diversi Paesi che diversamente hanno dimostrato una sorte di disinteresse”. Così Olivero Forti, responsabile del settore Caritas per l’Immigrazione, parla al Sir del barcone pieno di immigrati – circa 300 – che per tre giorni ha vagato in mare aperto. Ieri il barcone, soccorso da mezzi italiani, ha raggiunto Pozzallo (Ragusa). Tra i migranti anche un morto. La situazione di questi giorni – aggiunge Forti – “rimette sul piatto un problema che pone all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di dare effettività ad un diritto internazionale che impone a chiunque di intervenire tempestivamente per i soggetti in difficoltà. Ancor di più la questione si fa urgente e va affrontata in maniera seria affinché non ci si ritrovi tra qualche giorno o settimana nelle stesse condizioni in cui qualcuno, pur sapendo quello che sta succedendo non interviene sperando che lo facciano altri all’ultimo momento”. “Questa volta – aggiunge il responsabile Caritas per l’immigrazione in Italia – l’ha fatto l’Italia” ma occorre “tentare un accordo in quest’area interessata da questi flussi, che possa andare nell’interesse di persone che rischiano la morte per raggiungere le coste europee sfidando, come è successo anche in questi giorni, condizioni meteo proibitive e in cui rimandare il soccorso potrebbe causare la morte”. Da qui la richiesta di un intervento “serio” che “non è più rinviabile come quello del soccorso in mare di uomini, donne e bambini che si trovano in evidente stato di difficoltà”.Sir