Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: AI VESCOVI FRANCESI, “DIFENDERE” VITA E FAMIGLIA DA CONCEZIONI ERRONEE

La famiglia “fondamento della vita sociale” è “minacciata in molti luoghi, a causa di una concezione della natura umana che è erronea. Difendere la vita e la famiglia nella società non è affatto retrogrado, ma piuttosto profetico perché vuol dire promuovere i valori che permettono il pieno sviluppo della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio”. Benedetto XVI parla di famiglia nel discorso ai presuli francesi in visita ad limina. Un tema particolarmente caldo in questi giorni in Francia dopo l’annuncio dato dal ministro della Giustizia di François Hollande, Christiane Taubira, di presentare in Consiglio dei Ministri un progetto di legge che permetterà alle coppie omosessuali di sposarsi e adottare bambini a partire dal primo semestre 2013. “Abbiamo una vera e propria sfida”, ha detto oggi il Papa ricordando ai vescovi quanto scritto nell’esortazione apostolica “Sacramentum caritatis”: “Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perché ogni danno arrecato ad esse è di fatto una ferita che si arreca alla convivenza umana come tale”. Nel lungo discorso ai presuli, il Papa ha ricordato “le radici cristiane” che sostengono la Francia “fin dalle sue origini”. 

Inoltre, ha aggiunto il Santo Padre, “le sfide di una società largamente secolarizzata invitano ormai a ricercare una risposta con coraggio e ottimismo, proponendo con audacia e creatività la novità permanente del Vangelo”. A questo proposito, il Papa ha anche parlato del processo di rinnovamento pastorale avviato dalla Chiesa cattolica francese con una serie di raggruppamenti parrocchiali per far fronte anche al calo delle vocazioni sacerdotali e per garantire una qualità delle celebrazioni. “Tuttavia – ha detto il Papa – la soluzione dei problemi pastorali diocesani non si possono limitare alle questioni di organizzazione, benché importanti”. Il rischio sarebbe quello di cadere in una “burocratizzazione della pastorale” che avrebbe poi “poco impatto sulla vita dei cristiani che si sono allontanati dalla pratica regolare. L’evangelizzazione – ha concluso Benedetto XVI – chiede invece di partire dall’incontro con il Signore”.