Vita Chiesa

Benedetto XVI e l’Europa

di Aldo Giordano segretario CceePiù che cercare di descrivere le attese dell’Europa nei confronti di Benedetto XVI, mi permetto di immaginare le attese del nuovo Papa nei confronti dell’Europa. Il nuovo Papa spera che i cristiani europei lo accolgano con lo sguardo della fede e non con quello della politica o di altri schieramenti. Il Papa, prima della chiamata di Gesù, non esiste; solo nel momento in cui è scelto, attraverso il Conclave, viene “costituito”, “creato” Papa. Benedetto XVI spera che l’Europa, alla luce della sua grande ricerca portata avanti lungo i secoli, abbia il coraggio anche oggi di rimettersi in ricerca. Ricercare il senso della vita, la felicità, l’amore; domandarsi sulla questione del dolore e della morte; lasciare aperto il cielo dell’eternità sui nostri Paesi; cercare il segreto della convivenza tra le lingue, i popoli, le culture, le religioni presenti nelle nostre terre; interrogarsi sul ruolo dell’Europa nei confronti degli altri continenti. Il Papa ha il desiderio di accompagnare questa ricerca, comprenderla nel profondo e indicare la via e la meta. Il Pontefice desidera poter confermare i fratelli nella fede.

Anche il recente dibattito su radici cristiane e Trattato costituzionale ha mostrato come molti non sappiano più cosa sia il cristianesimo: si conoscono piuttosto maschere del fatto cristiano. La nuova evangelizzazione indicata da Giovanni Paolo II resta la priorità. Benedetto XVI sogna che proceda quel cammino di comunione e unità di cui egli è il primo servitore. La ferita della divisione tra i cristiani diventa ancora più visibile in un’Europa che procede nell’unità economica e politica. La caduta del muro ha aperto un nuovo scenario per l’ecumenismo del continente. Abbiamo il compito di conoscerci e capirci come Chiese dell’Occidente e Chiese dell’Oriente: veniamo da due storie diverse, abbiamo delle paure ereditate dai secoli, dobbiamo insiem e confrontarci con la realtà della secolarizzazione e della cultura moderna. Anche l’Europa è segnata oggi dal pluralismo religioso. È un altro campo dove spesso ci troviamo a disagio. Dobbiamo trovare strade di convivenza, di comprensione e di collaborazione tra le religioni.

L’Europa è stata la prima protagonista dello sviluppo delle scienze e della tecnica e proprio da questo versante emergono oggi delle questioni etiche decisive per il futuro stesso dell’umanità. Basta pensare ai temi della vita legati alle biotecnologie, a quello della pace o dell’ambiente. Il Papa pensa certamente a un’Europa capace di custodire in ogni modo la dignità e il valore della persona umana. Non è sufficiente riaffermare retoricamente l’elenco di valori, ora é il tempo di approfondire i fondamenti, i contenuti, le chiavi di lettura dei valori. Dobbiamo ridare contenuto alle parole che usiamo. Che significato ha oggi in Europa la parola “libertà”? La parola “famiglia”? La parola “dignità”? La parola “vita”? Chi è la persona umana? Cosa è il bene? Cosa il male?

Il Papa è pastore della Chiesa universale e, quindi, ha in cuore il mondo intero. Egli desidera portare l’Europa e la sua Chiesa ad essere aperta ad uno scambio di doni con gli altri continenti. Tra l’Europa e l’America Latina esiste una sorta di parentela storica e culturale. L’Africa non può restare ai margini dei giochi politici ed economici mondiali. Ma la grande novità è l’Asia. Ho provato ad immaginare la attese del nuovo Papa nei confronti dell’Europa, ma quali le attese dell’Europa nei confronti di Benedetto XVI? Sono convinto che le attese del nuovo Papa siano anche le attese dentro i cuori degli europei.