Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: COME CRISTIANI NON POSSIAMO MAI ESSERE PESSIMISTI

«Come cristiani non possiamo mai essere pessimisti», anzi siamo invitati a «non perdere mai la speranza, a credere fermamente che l’apparente onnipotenza del Maligno si scontra con la vera onnipotenza che è quella di Dio». Lo ha detto il Papa che, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, si è soffermato ancora una volta sul libro dell’Apocalisse, in particolare sulla seconda parte in cui «emergono due modi di vivere»: il «sistema di Cristo», a cui la Chiesa «è felice di appartenere», e il «sistema terrestre anti-Regno e anti-alleanza messo in atto dall’influsso del Maligno», che «ingannando gli uomini, vuole realizzare un mondo opposto a quello voluto da Cristo e da Dio». »Sappiamo bene – ha detto Benedetto XVI attualizzando i contenuti dell’Apocalisse – che nel cammino della nostra vita incontriamo spesso violenza, menzogna, odio, persecuzione, ma questo non ci scoraggia. Soprattutto la preghiera ci educa a vedere i segni di Dio, la sua presenza e azione, anzi a essere noi stessi luci di bene, che diffondono speranza e indicano che la vittoria è di Dio». «La Chiesa vive nella storia, non si chiude in se stessa, ma affronta con coraggio il suo cammino in mezzo a difficoltà e sofferenze, affermando con forza che il male non vince il bene, che il buio non offusca lo splendore di Dio». Così il Papa ha sintetizzato la lezione dell’Apocalisse.

Per la Chiesa l’invito è a «saper leggere in profondità la storia che sta vivendo, imparando a discernere con la fede gli avvenimenti per collaborare, con la sua azione, allo sviluppo del regno di Dio», attraverso un’»opera di lettura e di discernimento, come pure di azione, legata strettamente alla preghiera», che – ha detto il Papa – è come «una finestra aperta che ci permette di tenere lo sguardo rivolto verso Dio, per lasciare che la volontà di Dio illumini il nostro cammino terreno». «Nella storia dell’uomo è entrata la forza di Dio, che non solo è in grado di bilanciare il male, ma addirittura di vincerlo», ha assicurato Benedetto XVI: «Dio non è insensibile alle nostre suppliche, interviene e fa sentire la sua potenza e la sua voce sulla terra, fa tremare e sconvolge il sistema del Maligno». «Spesso – ha ammesso il Santo Padre – di fronte al male si ha la sensazione di non poter far nulla, ma è proprio la nostra preghiera la risposta prima e più efficace che possiamo dare e che rende più forte il nostro quotidiano impegno nel diffondere il bene». Di qui l’auspicio che «l’uomo abbia il cuore docile alla signoria dio Dio, che sia la sua volontà ad orientare la nostra vita e quella del mondo». Al termine della catechesi, Benedetto XVI ha esortato ad «essere fedeli» alla Messa della domenica, «vero centro della settimana». (Sir)