Vita Chiesa

BIBBIA E CORANO: SIMPOSIO ISLAMO-CRISTIANO, «L’OCCHIO DELLA MISERICORDIA»

Guardare alla tradizione dei testi sacri con l’”occhio della misericordia” per essere capaci di “riconoscere nell’altro elementi di verità, bontà, bellezza” e soprattutto, “individuare i fondamenti di unità profonda che vanno oltre le variazioni storiche e geografiche”. Questa la sfida che ebrei, cristiani e musulmani, tutti “figli di Abramo”, sono chiamati oggi ad accogliere. “Quest’atteggiamento – spiega il professore – permette il dialogo e la comprensione tra le persone, ma anche tra le Scritture. In altre parole: è via al dialogo tra i figli di Abramo, e al dialogo all’interno dell’ambito dell’intero Patrimonio abramitico”. Mokrani anticipa così al Sir quanto dirà questo pomeriggio al VI Convegno internazionale islamo-cristiano promosso in questi giorni (dal 9 al 12 ottobre) a Castel Gandolfo dal Movimento dei Focolari al quale stanno partecipando oltre 200 cristiani e musulmani di vari Paesi del mondo. Il tema scelto come filo conduttore, “Amore e Misericordia nella Bibbia e nel Corano”, è “in concomitanza – si legge in un comunicato dei Focolari – col Sinodo dei vescovi sulla Parola in corso”. “Il Corano – spiega Mokrani – chiama la Torah ed il Vangelo ‘guida e luce’, (5: 44, 46), confermando così la loro validità spirituale, ed esorta Ebrei e Cristiani a viverli pienamente per essere degni dei loro nomi”. Vi è dunque tra i testi sacri “un rapporto di conferma e di continuità” caratterizzato, secondo la prospettiva musulmana, dal fatto che il Corano rappresenta “il riferimento interpretativo ultimo”. “Esso – spiega il teologo musulmano – custodisce i valori biblici, nel senso che il musulmano interpreta la Bibbia alla luce del Corano, come il cristiano lo fa per l’Antico Testamento alla luce del Nuovo, oppure gli Ebrei ortodossi leggono la Bibbia secondo il Talmud”. Secondo il teologo, questa “gerarchia interpretativa”, se da una parte “potrebbe essere il segno della particolarità d’ogni religione, la sua identità”, dall’altra “dovrebbe rimanere dinamica e dialogante e non isolata o fondamentalista”. “Storicamente, purtroppo – aggiunge Mokrani -, la considerazione della Bibbia da parte islamica, come un testo sacro da leggere ed interpretare, è stata trascurata. La tendenza teologica dominante era quella della separazione e dell’indipendenza per non dire dell’esclusivismo”. Ma “per ri-considerare la Bibbia” i musulmani devono “innanzitutto riscoprire il Corano e l’importanza della Bibbia nel Corano. Si tratta – osserva Mokrani – di riscoprire, soprattutto, lo spirito del Corano, cioè il suo principio fondante, che altro non è che uno spirito di Misericordia e di Unità, e non di separazione e di dominio esclusivo”.Sir