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BRINDISI, FUNERALI MELISSA BASSI; ARCIVESCOVO» AD ATTENTATORI: COSTITUITEVI

«Costituitevi: meglio una punizione della giustizia umana che rimanere in una falsa libertà, che diventa presto autocondanna e autodistruzione, e così aprirvi alla Misericordia di Dio». È quanto ha ribadito mons. Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, rivolgendosi ai «fratelli omicidi» durante i funerali di Melissa Bassi, vittima dell’attentato compiuto sabato scorso davanti all’Istituto professionale «Morvillo-Falcone» di Brindisi. «Siamo al terzo giorno di un cammino pesante e fiducioso», ha detto l’arcivescovo durante l’omelia: «Oggi siamo in questa chiesa e nella città di Mesagne, intorno ai resti mortali di Melissa, vittima innocente di un attentato che aveva la consapevolezza di uccidere, causando uno sconforto e una tristezza che toccano l’animo di tutti. Ci stringiamo attorno alla famiglia. Sono nel dolore, ma anche nella speranza cristiana. La vicinanza di Dio e la nostra sono oggi l’unico conforto possibile». L’arcivescovo ha poi ricordato che «la vita non muore. L’uomo può uccidere il corpo, ma l’anima, la persona, in attesa della resurrezione totale, vive in Dio. E Melissa oggi vive, diviene l’Angelo della sua famiglia, come i suoi genitori sono stati i suoi angeli». Ed ha aggiunto: «La preghiera di suffragio è per Melissa. La riflessione è per noi, che continuiamo ad essere i pellegrini su questa terra, invitati come siamo a tenere in considerazione la nostra vocazione». «Invito tutti noi adulti – ha proseguito mons. Talucci – a considerare la nostra vocazione e a comportarci in maniera degna di essa: siamo modelli e testimoni di vita nuova per essere credibili e affidabili con il nostro esempio. Di noi hanno bisogno i giovani». L’arcivescovo ha quindi chiesto ai «fratelli impegnati nella politica e nel sociale» di mirare «al bene comune». Ai «fratelli genitori» di sentirsi «chiamati a educare ai migliori valori i figli». Mons. Talucci si è rivolto in modo particolare ai giovani: «Mirate a quegli ideali che danno senso al presente e al futuro, guardate alla vostra speranza fidandovi di educatori che nella verità vogliono il vostro bene, senza strumentalizzazioni di comodo… Non maledite nessuno per rabbia e abbiate fiducia, il mondo cattivo può essere sconfitto». Un invito anche ai «fratelli sacerdoti»: «Continuiamo ad amare i giovani interpretandoli nelle loro vere esigenze, parlando loro con la verità che libera e cercando di ascoltarli per capirli». Questa, ha detto, «è la vera chiamata che può liberare tutti dalla paura verso la speranza, dai soprusi verso la legalità, dall’egoismo verso la fraternità». Un invito, infine, anche ai «fratelli omicidi»: «Nella vita di peccato non appartenete a pieno titolo né alla società degli uomini né alla comunità dei cristiani. Siete chiamati a una conversione sincera per recuperare una dignità a cui non potete rinunziare per sempre». (Sir)