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CARD. BAGNASCO ALL’ASSEMBLEA CEI: INDEBITARSI ANCORA VUOL DIRE TOGLIERE RISORSE A FIGLI

«Dobbiamo riportarci al livello delle nostre reali possibilità, smettendola di far ricorso allo strumento debitorio»: lo ha detto il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aprendo oggi pomeriggio i lavori dell’Assemblea Generale dei vescovi (testo integrale prolusione), sottolineando come il “debito accumulato” stia “divorando già le risorse destinate ai figli”. Bagnasco ha denunciato che oggi, anche a livello personale oltre a quello comunitario, “c’é un costume insano che sta prendendo piede, persino in certe campagne pubblicitarie, secondo il quale si è spinti a spendere per i propri consumi ciò che ancora non si è guadagnato. Indebitarsi per fare una vacanza, o per avere in casa un oggetto superfluo, è segno di un modo di concepire la vita distorto, triste e pericoloso”.“Il mito della crescita progressiva e inarrestabile è entrato definitivamente in crisi”, ha detto ancora il presidente della Cei. “Il debito accumulato – ha ricordato ripercorrendo le tappe degli ultimi mesi – stava divorando già le risorse destinate ai figli e troppe popolazioni nel mondo restavano escluse dai processi di sviluppo, senza essere disposte ad un’interminabile subordinazione. Il sistema della comunicazione globale intanto faceva il suo corso, stimolando confronti e accentuando le competizioni. Si doveva cambiare. Si deve cambiare. Di qui l’iniziativa governativa di messa in salvo del Paese, in grado di scongiurare il peggio. Se parlare di declino spaventa, e forse non è neppure giusto, bisogna almeno dire che è necessaria una generale ricalibratura dell’idea del vivere personale e collettivo, riconoscendo che, ieri, qualcosa di importante ci era sfuggito o era stato sottovalutato. E poiché gli Stati solitamente non falliscono, sappiano però che oggi nel mondo possono scattare nuove forme di servitù imposte dai vincoli internazionali, in primo luogo dalla mano lunga e cinica della finanza speculativa”.