Toscana

CASA: 40 MILIONI DA REGIONE CONTRO EMERGENZA ABITATIVA

Un pacchetto di 40 milioni di euro per attenuare l’emergenza casa in Toscana. E’ quanto annunciato oggi a Firenze dall’assessore regionale alla casa Eugenio Baronti promotore di un’apposita delibera. L’intervento si aggiunge ai 31,5 milioni di risorse attribuite alla Toscana dal ‘Piano casa’ varato dal Governo a fine 2007. “La casa è un diritto fondamentale – ha ricordato Baronti – oggi viviamo una vera e propria emergenza abitativa che va affrontata con misure adeguate volte a riaffermare questo diritto. Stiamo per questo lavorando a una nuova legge chiamata a riformare il settore”. Le risorse, è stato spiegato, provengono per la maggior parte dal recupero del programma di edilizia residenziale pubblica 2003-2005 che una volta assegnati ai Lode (Livelli Ottimali di Esercizio) non sono stati spesi. Il pacchetto prevede interventi straordinari volti ad incrementare il numero degli alloggi Erp, privilegiando interventi immediatamente cantierabili. Saranno le varie Lode a presentare gli interventi da attuare. Dei 40 milioni di risorse, ben 7,5 milioni di euro sono poi destinati come contributi straordinari per l’affitto in favore di soggetti che avrebbero diritto all’alloggio popolare, ma che non sono riusciti ad ottenerlo. Terzo aspetto previsto dal pacchetto, il blocco delle vendite per 17.938 case popolari. Sul pacchetto di interventi l’assessore Baronti è stato ascoltato oggi dalla commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Erasmo D’Angelis (Pd). “E’ il momento di portare in fondo la nuova legge regionale – ha ricordato D’Angelis – annunciata ormai da anni. I tempi sono maturi. La commissione dà la sua disponibilità a collaborare per approfondire la situazione e arrivare al più presto ad un testo definitivo”. Critico Andrea Agresti (An) secondo cui “in passato l’assegnazione degli alloggi è stata anche un metodo per cercare consensi politici. Invece il criterio dev’essere uno: la casa va a chi ne ha bisogno”. Per Ardelio Pellegrinotti (Pd) “la progettazione dovrà tener conto anche di come cambiano i bisogni: ad esempio sono molte le famiglie costituite solo da un anziano, e servono tipologie di abitazioni diverse rispetto al passato”. Bruna Giovannini (Sd) ha sottolineato come “la scelta di privilegiare il recupero degli immobili già esistenti piuttosto che il consumo di nuovo suolo è importante e permette anche di intervenire sulla risistemazione di strade e quartieri”. Piena condivisione per le iniziative è stata espressa da Monica Sgherri (Prc), in particolare per la decisione di sospendere le vendite degli immobili pubblici. Critico su questo punto invece Paolo Marcheschi (Fi) secondo cui il blocco delle vendite “non risolve i problemi, ma anzi crea nuove complicazioni”. Anche per Luca Paolo Titoni (Udc) il blocco delle vendite suscita dubbi. “Servirebbe – ha detto – un ulteriore approfondimento, specie per le situazioni in itinere”. (ANSA).