Vita Chiesa

CHARTA OECUMENICA: MESSAGGIO DELLE CHIESE CRISTIANE IN ITALIA

“Oggi in Europa, e in Italia ci troviamo davanti a nuove sfide che chiedono alle Chiese maggiore sintonia e maggiore unità”. Lo scrivono i responsabili delle Chiese cristiane presenti in Italia in un messaggio reso pubblico oggi, in occasione del decimo anniversario della Charta Oecumenica, il documento firmato il 22 aprile del 2001 a Strasburgo che detta i “diritti e doveri” del movimento ecumenico in Europa. A firmare il messaggio diffuso oggi in Italia sono Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei); mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, e Gennadios Zervos, arcivescovo-metropolita ortodosso d’Italia e di Malta ed Esarca per l’Europa meridionale. “La situazione nuova che si è venuta a creare, dopo i fatti negli Stati Uniti e le guerre che ne sono seguite – si legge nel messaggio -, ha chiamato tra l’altro i cristiani a un rinnovato impegno per la pace e ha dunque mostrato l’urgenza della riconciliazione e della realizzazione dell’unità visibile tra le Chiese, poiché è un reale riavvicinamento tra i popoli, e dunque tra le comunità religiose, la vera garanzia della pace e la risposta più efficace alla violenza e alla guerra, a quello che è stato anche interpretato come uno scontro di civiltà”. “Quanto sta accadendo, soprattutto con l’attuale processo di migrazioni internazionali – si legge nel messaggio -, è molto più complesso: molti paesi occidentali – tra cui il nostro – si sono trasformati in luoghi d’incontro di persone e culture, fino a rendere l’Occidente, pur con contraddizioni e difficoltà, un luogo di grande eterogeneità culturale e patria di diverse culture. Ancora si pone il problema della costruzione di una casa comune europea in cui vi sia posto per popoli, culture, gruppi etnici e religioni diverse, per gli immigrati che bussano alle porte del benessere, per i rom, per i deboli e i poveri, per gli esclusi delle nostre società”. Di fronte a questo “scenario nuovo, plurale, attraversato da conflitti e insieme carico di attese”, le Chiese ritengono che “gli obiettivi e gli impegni della Charta Oecumenica” siano “decisamente attuali” e invitano “i fedeli delle Chiese che sono in Italia a farli propri di tutto cuore, tornando a meditare questo importante documento”. Ed aggiungono: “Le difficoltà del presente non debbono indurci alla rassegnazione o al pessimismo, che si rivelerebbero mancanza di fiducia nella potenza dello Spirito Santo. La Charta Oecumenica rappresenta una bussola in un tempo in cui «la parola del Signore è rara e le visioni non sono frequenti», è un programma ancora valido che può orientare il nostro impegno comune e la nostra attesa”.Sir