Vita Chiesa

CHIESA IN CINA: COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

L’importanza di “aiutare i cattolici in Cina a far conoscere agli altri la bellezza e la ragionevolezza della fede cristiana e a presentarla come la proposta che offre le migliori risposte dal punto di vista intellettuale ed esistenziale” è stata sottolineata da Benedetto XVI nell’incontro con la Commissione da lui istituita nel 2007 per studiare le questioni relative alla vita della Chiesa in Cina. È quanto si legge in un comunicato della sala stampa della Santa Sede che oggi riferisce della riunione della citata Commissione, svoltasi in Vaticano dal 30 marzo a ieri, e conclusasi con l’incoraggiamento del Papa “a continuare il servizio per il bene della Chiesa in Cina”. Tema dell’incontro, il secondo dall’istituzione dell’organismo, la formazione dei seminaristi e delle persone consacrate, e la formazione permanente dei sacerdoti. “In unione con i Vescovi della Chiesa in Cina, principali responsabili delle comunità ecclesiali – si legge nella nota -, si cercherà di promuovere una più adeguata formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale del clero e delle persone consacrate che hanno l’importante compito di agire come fedeli discepoli di Cristo e come membri della Chiesa e di contribuire al bene del loro Paese come esemplari cittadini”. I partecipanti alla riunione hanno richiamato la Lettera che il Papa ha indirizzato nel 2007 ai cattolici in Cina (testo integrale), e si sono soffermati sulle problematiche complesse dell’attuale situazione ecclesiale nel Paese, derivanti, afferma il comunicato della sala stampa, da “difficoltà all’interno della Chiesa ma anche dai rapporti non facili con le Autorità civili”. “Si è appresa con profondo dolore la notizia del nuovo arresto di mons. Giulio Jia Zhiguo, Vescovo della diocesi di Zhengding – prosegue la nota -. Situazioni di questo genere creano ostacoli a quel clima di dialogo con le competenti Autorità che, com’è noto, il Santo Padre ha auspicato vivamente” nella citata Lettera (testo integrale). “Non si tratta, purtroppo – conclude la nota vaticana – di un caso isolato: anche altri ecclesiastici sono privati della libertà o sono sottoposti a indebite pressioni e limitazioni nelle loro attività pastorali”.Sir