Vita Chiesa

Conclave: pronti a Santa Marta gli alloggi dei cardinali

I 133 elettori, a partire da questa mattina fino alla messa "Pro eligendo Pontifice", possono prendere possesso dei loro alloggi, scelti per sorteggio. Domani pomeriggio l'inizio del Conclave

Santa Marta (foto Vatican Media/Sir)

In quello che finora è il Conclave più affollato della storia, tutto è pronto per accogliere i 133 cardinali elettori, provenienti da 71 Paesi, che saranno chiamati, sotto lo sguardo vigile del Giudizio Universale di Michelangelo che troneggia nella Cappella Sistina, ad eleggere il 267° successore di Pietro. Da questa mattina, infatti, e fino alla messa “pro Eligendo pontifice”, in programma domani mattina alle 10, i porporati che lo vorranno potranno cominciare a prendere possesso dei loro rispettivi alloggi, scelti per sorteggio – come prevede la costituzione Universi Dominici Gregis – sia a Santa Marta che a Santa Marta Vecchia, due complessi limitrofi e separate solo da un cortile sono limitrofe e separate solo da un cortile, che permette agevolmente il passaggio da un complesso all’altro.

Una residenza discreta. Cinque piani, a sud della basilica di San Pietro, in una posizione strategica. Casa Santa Marta è una struttura fondamentale e strategica per l’organizzazione interna del Vaticano. Ospita i cardinali durante il Conclave e serve come abitazione permanente per molti membri del clero. Vicina ai principali uffici vaticani e ai luoghi di culto, la costruzione è stata pensata per offrire un’area abitativa discreta e riservata, ma allo stesso tempo funzionale alle esigenze dei cardinali e del clero che vi risiede o visita. La sobrietà è infatti la sua caratteristica architettonica: lo stile è semplice e funzionale, finalizzato soprattutto a garantire un clima di tranquillità a chi vive o lavora al suo interno. Particolare attenzione è riservata agli spazi comuni e privati, per la vita comunitaria e personale. 120 le stanze, tra suite e stanze singole,  che consentono a chi vi risiede di avere  aree ben distinte per il riposo e per lo svolgimento delle attività personali e lavorative

L’importanza di Santa Marta per i conclavi. Casa Santa Marta è divenuta famosa soprattutto per il suo ruolo durante i conclavi. Prima della sua costruzione, i cardinali elettori si sistemavano in ambienti più spartani e separati. Papa Giovanni Paolo II ha voluto questa residenza per migliorare le condizioni di vita dei cardinali e degli ospiti durante le funzioni più importanti della Chiesa. L’inaugurazione, nel 1996, ha segnato un cambiamento nella gestione degli spazi abitativi della Santa Sede, che fino ad allora mancavano di una soluzione abitativa moderna e pratica. Alcune stanze, come quella occupata da Papa Francesco (suite 201) durante i dodici anni del so pontificato, sono dotate di una piccola TV a schermo piatto. Tutte le camere dispongono di climatizzazione, considerato un importante miglioramento rispetto ai vecchi alloggi del Palazzo Apostolico. L’atmosfera è volutamente austera: arredi in legno, colori neutri e dettagli religiosi discreti. Nella suite di Papa Francesco, ad esempio, erano presenti solo l’essenziale: una lampada da lettura, una sedia, un crocifisso e il suo amato mate, la bevanda tradizionale argentina che spesso gli veniva offerta dai fedeli durante le udienze in piazza San Pietro o nei suoi 47 viaggi intorno al mondo.

Le regole della clausura. Durante il Conclave, la Casa Santa Marta viene sottoposta a rigide misure di sicurezza per garantire la clausura dei cardinali. Le finestre vengono sigillate, e tutti i dispositivi di comunicazione – inclusi telefoni, radio, televisori e internet – sono disattivati per impedire contatti con l’esterno. Ogni movimento è monitorato per mantenere il massimo riserbo sulle votazioni papali. Oltre alle stanze private, i cardinali condividono spazi comuni come la cappella interna, la sala da pranzo e diversi saloni polivalenti. Tutti ambienti, questi, che permettono momenti di preghiera, incontro e riflessione, sempre all’interno delle regole rigorose di riservatezza.  Durante il conclave, i cardinali elettori sono sottoposti a una clausura rigorosa, stabilita dalle costituzioni apostoliche. La clausura significa che nessun cardinale può avere contatti con l’esterno: sono vietate comunicazioni telefoniche, scambi di email, utilizzo di internet o qualsiasi forma di messaggio verso l’esterno. Tutto il personale di supporto – come cuochi, medici e addetti alle pulizie – è anch’esso vincolato da giuramento di segretezza assoluta. Questa misura garantisce la totale libertà spirituale e decisionale dei porporati, proteggendo il processo elettorale da influenze esterne. In condizioni normali, la Casa Santa Marta è riservata a prelati, ospiti della Santa Sede e in alcuni casi a visitatori selezionati su invito. Durante il conclave, tuttavia, l’accesso viene rigidamente limitato: possono entrare solo i cardinali elettori, il personale strettamente autorizzato e pochi assistenti designati, tutti sottoposti a rigorosi controlli di sicurezza. L’intero edificio viene posto sotto sorveglianza continua, con restrizioni su ogni entrata e uscita, per preservare il carattere di assoluta riservatezza previsto dal conclave.

I costi di soggiorno. Normalmente, soggiornare a Casa Santa Marta ha un costo contenuto rispetto agli standard vaticani: si parla di circa 20-30 euro a notte per religiosi e ospiti istituzionali. Tuttavia, durante il Conclave, le spese di vitto e alloggio sono coperte direttamente dalla Santa Sede per i cardinali elettori.