Toscana

CORNO D’AFRICA: CARITAS, A RISCHIO ANCHE SUD SUDAN, UGANDA E TANZANIA

Continua la carestia nel Corno d’Africa, la peggiore degli ultimi 60 anni, che colpisce oltre 11 milioni di persone – soprattutto bambini – in Etiopia, Eritrea, Somalia, Kenya. A rischio anche il Sud Sudan, il nord dell’Uganda, e la Tanzania. Lo riferisce oggi Caritas italiana, ricordando che alcune zone del Sud Sudan (Lakes, Northern Bahr El Ghazal, Eastern Equatoria, Warrap e alcune parti nel Cental Equatoria) hanno avuto piogge irregolari con ripercussioni sui raccolti. Complessivamente ammonta a circa 11 milioni l’impegno della rete Caritas nel Corno d’Africa nell’ambito della sicurezza alimentare, con la distribuzione di cibo e sementi, l’igiene e l’approvvigionamento di acqua potabile. “Il Sud Sudan, importatore da sempre di derrate alimentari dai Paesi limitrofi del Corno d’Africa – informa una nota di Caritas italiana -, rischia fortemente la riduzione degli approvvigionamenti e l’innalzamento dei prezzi delle poche derrate disponibili a causa dalla carestia in corso nel Corno d’Africa”. La Caritas del Sudan ha lanciato un appello affinché si intervenga subito, prima della prossima stagione delle piogge, per prevenire il collasso del nascente Paese. In Somalia, invece, la situazione rimane disperata soprattutto nel Sud del Paese, controllato dalle milizie Shabab che hanno revocato l’iniziale disponibilità all’accesso delle organizzazioni umanitarie. Caritas, pur tra moltissime difficoltà, è attiva nel Paese e sta intervenendo nelle zone di Lower Juba e Mogadiscio per la distribuzione di cibo e acqua e, attraverso partner locali, sta pianificando un intervento di distribuzione di 1200 tende per gli sfollati, nel sud del Paese. Attualmente gli interventi in atto della rete Caritas in Somalia ammontano a circa 715.000 euro. Caritas Etiopia è attiva nelle zona meridionale di Meki, Soddo, Hosanna e Hararghe, soprattutto nella fornitura di acqua, cibo e nell’ambito sanitario. Gli interventi della rete Caritas in Etiopia attualmente ammontano a circa 7.100.000 euro. Continua intanto l’impegno in Kenya, con un budget totale di 3.200.000 euro. Caritas Kenya lavora soprattutto nel Nord del Paese con la distribuzione di cibo e acqua. Si prevede che la crisi proseguirà per molti mesi. Perciò tutta la rete Caritas è impegnata nello sviluppo di un piano di azione di medio periodo che oltre all’aiuto d’urgenza preveda anche un sostegno alla ripresa delle attività agricole. Caritas italiana, già impegnata nel Corno d’Africa, ha messo a disposizione un primo contributo di 300.000 euro ed è in costante contatto con le Caritas in loco.Sir