Prato

Da vent’anni un pasto e un letto a Prato

di Filippo CiardiVent’anni portati bene per l’Associazione La Pira, che fu fondata il 16 gennaio 1984 ed aprì la prima mensa dei poveri il 4 febbraio dello stesso anno. Mentre i volontari festeggiano il compleanno, l’attività di fornitura di pasti caldi a chi non ha mezzi di sussistenza e di un letto ai senza casa continua incessante, a pochi mesi dall’inaugurazione del nuovo dormitorio e nel bel mezzo dell’«emergenza freddo» che ha costretto a riaprire anche il vecchio edificio di via Zipoli.Mentre questi fatti degli ultimi giorni fanno pensare a come sia sempre più urgente nella nostra città il problema della casa, e che non basta l’opera lodevole della «La Pira» e di altre associazioni per farvi fronte, è bello fare memoria di una storia recente ma significativa di solidarietà cristiana.Alla base della nascita dell’associazione ci fu l’impulso dell’Azione Cattolica, in un momento in cui si stava prendendo sempre più coscienza dei poveri della città. La proposta nacque dopo un convegno a Firenze su Giorgio La Pira e trovò l’interesse di molte persone e associazioni, ed in particolare di mons. Pietro Fiordelli, allora vescovo di Prato, che non mancò di sostenere personalmente l’iniziativa, tanto che per il suo interessamento la prima mensa fu collocata in alcune stanze di proprietà della Diocesi, in via Pallacorda.La curiosità fu che il primo povero arrivò in… taxi: un tassista infatti, sapendo dell’apertura del servizio non si limitò a dare informazioni, ma vi accompagnò direttamente Luigino, il primo «avventore».Ben presto si resero necessari locali più grandi, tanto che nel gennaio 1985 fu la stessa Diocesi a mettere a disposizione il vecchio oratorio di piazza S. Marco, già mensa Oda per operai e impiegati pendolari. Gli utenti cominciarono anche a differenziarsi per origine, nazionalità e razza. Per molti di loro si manifestò anche il bisogno di un dormitorio pubblico, che fu collocato inizialmente in via Galcianese 43, in un terratetto concesso in comodato gratuito dalla Misericordia. Ma questo ambiente non era molto adatto allo scopo e più tardi, nel luglio 1988, fu possibile trasferire il dormitorio nella sede che ha mantenuto fino a pochi mesi fa, in via Pistoiese, angolo via Zipoli, nell’immobile che fu acquistato anche grazie ai contibuti raccolti dalla Caritas nella Quaresima del 1987. Il trasferimento della mensa nella sua sede attuale in via del Carmine avvenne invece il 14 dicembre 1996, con l’inaugurazione da parte del vescovo mons. Simoni, recuperando l’ormai inutilizzato ex cinema della parrocchia di S. Bartolomeo. All’11 settembre scorso risale poi l’affiancamento alla mensa anche del dormitorio: così le attività sono state riunite in un unico complesso.I festeggiamenti per i venti anni dall’apertura della prima mensa sono iniziati proprio il 4 febbraio, giorno dell’anniversario, nella Sala Rossa del Palazzo vescovile, dove ha avuto luogo una conversazione con la professoressa Giovanna Carocci sulla vita di Giorgio La Pira. Questo sabato 7 febbraio, presso «La Tenda» di Mezzana (via Ferrucci 607), ci sarà una grande cena; durante la serata verranno consegnate le pergamene di riconoscenza per il servizio svolto ai volontari presenti. La festa culminerà nella celebrazione eucaristica che avrà luogo questa domenica 8 febbraio alle ore 19 in cattedrale, concelebrata dal Vicario, mons. Eligio Francioni, e da mons. Pierluigi Milesi, assistente ecclesiastico. È davvero significativo che il ventesimo anniversario cada nel centenario della nascita di Giorgio La Pira. In questo modo anche Prato partecipa alle celebrazioni in onore del «sindaco santo» di Firenze.