Toscana

ENERGIA, LA TOSCANA PUNTA SULLE FONTI RINNOVABILI; MARTINI: SUL NUCLEARE SOLO ANNUNCI

«Ricerca e innovazione tecnologica sono le due gambe su cui poggia il Piano energetico regionale, che affronta il tema energia senza spot come quelli sul nucleare e che si pone il problema di come colmare il divario che separa l’Italia dal resto dell’Europa nella produzione di energia da fonti rinnovabili». Lo ha detto stamani l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini, aprendo alla Fortezza da Basso a Firenze la XIII Conferenza regionale sull’ambiente, all’interno di “Terra Futura” la manifestazione internazionale dedicata alle buone pratiche in campo ambientale, economico e sociale.L’assessore ha ricordato poi come la Toscana abbia intenzione di sviluppare del 46 per cento da qui al 2020 la produzione di energia da fonti rinnovabili e che la questione della tutela del paesaggio va vissuta come una sfida e non ! come un vincolo o un limite. «Abbiamo aziende – ha aggiunto – del settore che ci chiedono di insediarsi in Toscana e teniamo come modello quello tedesco, un Paese in cui gli addetti dell’industria delle rinnovabili hanno superato il numero di quelli del settore auto. Occorre che i privati e il pubblico facciano leva sui 105 milioni di euro che da qui al 2013 metteremo a loro disposizione come cofinanziamento degli investimenti».Nel suo intervento il premio Nobel 1988 per la fisica Jack Steinberger, ha promosso lo sfruttamento del sole per produrre energia, dimostrando, dati alla mano, che è questa la vera fonte energetica del futuro. Annunciando la fine delle riserve petrolifere entro 25 anni, di quelle di gas naturale entro 35 e del carbone entro 60, ha parlato della necessità di una risposta globale a questi problemi. «Per evitare la catastrofe – ha precisato Steinberger – occorre far diminuire la popolazione mondiale, ridurre i consumi dei Paesi industrializzati, aumentare l’efficienza energetica e rimpiazzare le fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili. Non sono contrario al nucleare che però deve risolvere i problemi delle scorie, degli incidenti e della sua vulnerabilità agli atti di terrorismo, ma preferisco utilizzare il solare. In ogni caso la sfida per produrre energia da fonti rinnovabili a costi accettabili può essere vinta e la scommessa per il futuro è rappresentata dallo sfruttamento del solare termico: è sufficiente una piccola porzione dei molti deserti esistenti per produrre l’energia che ci serve». Sull’annuncio del ministro Claudio Scaiola di un ritorno dell’Italia al nucleare è intervenuto il presidente della regione Claudio Martini. «E’ una scelta che guarda più al passato che al futuro, anche se per il momento siamo solo al livello di annuncio – ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti -. Se si pensa ad iniziare la costruzione di centrali nucleari tra cinque anni, vuol dire che si useranno vecchie tecnologie. E questo non va bene. Sul resto registro che non c’è alcun dibattito scientifico in corso e che si è di fonte ad un doppio rischio: di marginalizzare il dibattito sul risparmio e sull’efficienza energetica e insieme la questione dello sviluppo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che invece è assolutamente indispensabile accrescere». L’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini, ha aggiunto che peraltro secondo ciò che sostengono scienziati e tecnici lo sviluppo del nucleare di terza generazione è poco conveniente economicamente e non è ancora riuscito a risolvere il problema dello smaltimento delle scorie, quindi sia economicamente che ambientalmente è davvero poco sostenibile. «Solo se, con il nucleare di quarta generazione – ha aggiunto Bramerini – riusciremo ad arrivare alla fusione a freddo e a risolvere il problema delle scorie radioattive, sarà possibile prendere in considerazione l’opzione nucleare. Per il momento la vedo poco praticabile. In ogni caso l’Italia deve conquistare un ruolo di primo piano nella ricerca del nucleare di quarta generazione. Tuttavia le uniche due questioni su cui vale davvero la pena di scommettere, sono la ricerca e l’innovazione tecnologica in campo energetico». (cs)