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Trenta detenuti verso Roma con i confratelli di San Jacopo

Stavolta però gli itinerari sono tre, ciascuno dei quali viene percorso in sette giorni da 10 detenuti accompagnati da esperti confratelli pellegrini, e hanno comunque Roma come meta comune: il primo ripercorre ancora una volta la Francigena da Radicofani, il secondo la Francigena del Sud da Montecassino e il terzo la Via Amerina da Assisi.

I partecipanti si sono ritrovati presso i punti di partenza mercoledì 5 giugno e l’arrivo in Piazza San Pietro è previsto per mercoledì 12 giugno, in tempo per prendere parte all’udienza con Papa Francesco.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Confraternita di San Jacopo di Compostella, il Tribunale di Sorveglianza di Roma e il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Lazio, nell’ambito del lavoro da tempo intrapreso dalle due istituzioni, fortemente orientate a realizzare iniziative che possano favorire il processo di revisione e reinserimento dei detenuti. La Confraternita di San Jacopo di Compostella ha messo a disposizione il proprio supporto culturale e organizzativo partendo dal presupposto che la condivisione di un percorso impegnativo con i detenuti possa costituire per essi una seria prova da superare e un nuovo approccio con la realtà in cui dovranno reinserirsi. Pellegrini e detenuti affrontano insieme le difficoltà di un viaggio che va fatto con assoluto spirito «pellegrino» e cioè portando nello zaino tutto quello che è necessario, dormendo nelle strutture dell’accoglienza esistenti e condividendo, reclusi e accompagnatori, ogni aspetto del cammino in regime di povertà.

I tre gruppi sono guidati da Monica D’Atti (Francigena del Sud), Maurizio Ciocchetti (Francigena) e Giancarlo Guerrini (Via Amerina). Coordina l’intera iniziativa il rettore della Confraternita, Paolo Caucci von Saucken.

Sulla scia dell’esperienza di Belgio (dove l’associazione Oikoten opera dal 1982) e Spagna, dove il cammino verso Santiago di Compostela fa parte del programma penitenziario per i detenuti minorenni, l’iniziativa – la prima in Italia – ha un alto valore morale e sociale e viene realizzata con la speranza che l’esempio possa essere ripetuto anche lungo altri percorsi e che il cammino a piedi e la possibilità di misurarsi con la fatica, l’impegno, l’accoglienza, la solidarietà, possa diffondersi come percorso rieducativo dei detenuti e tappa del loro reinserimento nella società.

Il cammino con i detenuti lungo la Francigena del Sud costituisce anche l’occasione per studiare e segnalare le novità al percorso che la Confraternita aveva definito già nel suo pellegrinaggio comunitario del 2007, e soprattutto per inaugurare la Via di Santa Scolastica, antico tracciato che da Montecassino scende in località Santa Scolastica, nei pressi di Piedimonte San Germano. Il sentiero, ritrovato grazie alla collaborazione di amici della Confraternita e riaperto ad opera del Consorzio di Bonifica Valle del Liri, diventerà così tracciato usuale per tutti i pellegrini che da giugno in poi percorreranno la Via meridionale.