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Firenze, spara al segretario dell’arcivescovo. Illeso mons. Betori

Un uomo armato di pistola, questa sera, ha sparato al segretario dell’arcivescovo di Firenze, don Paolo Brogi. L’aggressione in piena regola è avvenuta mentre monsignor Giuseppe Betori, con il suo segretario, rientrava in arcivescovado dalla porta carraia sul retro del Palazzo arcivescovile dopo aver presenziato, nella Basilica di San Lorenzo, all’inaugurazione del Convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita e successivamente aver celebrato una cresima.

L’uomo che ha sparato con una pistola calibro 7,65 ha minacciato l’Arcivescovo ma non ha fatto fuoco contro di lui. Secondo la ricostruzione della Polizia, l’uomo, come detto, è entrato nel Palazzo arcivescovile dall’ingresso posteriore, in Piazza dell’Olio, mentre anche l’auto di Betori, che aveva a fianco il segretario stava entrando dalla porta carraia.

Quando don Brogi è sceso dall’auto l’uomo ha chiesto di parlare con l’Arcivescovo, ma il segretario ha risposto che non era il momento. L’uomo ha sparato, sembra un solo colpo, ferendo don Paolo, che è stato immediatamente soccorso dallo stesso Arcivescovo, mentre l’aggressore, un uomo sui 70 anni, riusciva a fuggire. Poco più di un’ora dopo, però, la Polizia lo avrebbe fermato.

Don Paolo è stato immediatamente trasportato nel vicino ospedale di Santa Maria Nuova dove i medici si sono riservati la prognosi e lo hanno sottoposto ad una tac in quanto il proiettile è penetrato all’altezza del fianco nell’emitorace anteriore destro, sembra senza toccare organi vitali, né strutture muscolari primarie, ma non è uscito. La prognosi, è stato precisato, è riservata e subordinata a successivi esami tra cui quello di uno staff di chirurghi.

Il giovane segretario di monsignor Betori è nato il 22 gennaio 1969 ed è stato ordinato il 10 giugno 2001. Originario di Castelfiorentino, ha maturato la sua vocazione in parrocchia. Dopo l’ordinazione, prima di diventare segretario dell’Arcivescovo nel 2008, ha svolto il suo ministero pastorale nella parrocchia di San Giovanni Evangelista a Montelupo.

Numerosi i messaggi di vicinanza a monsignor Betori e a don Paolo. Tra i primi quello del segretario della Conferenza episcopale toscana, il vescovo di San Miniato Fausto Tardelli, che ha subito espresso, a nome dei vescovi toscani, il dolore per l’accaduto, la solidarietà e la vicinanza a Betori e gli auguri di pronta guarigione al segretario. Anche il vice presidente della Cet, mons. Mansueto Bianchi, in un telegramma a mons. Betori gli ha espresso la sua “vivissima solidarietą e fraterna vicinanza”.

«È un episodio spiacevole ma sono sereno – ha commentato Betori –. Fa parte della missione di un vescovo incontrare la gente e tra questa c’é anche chi non è animato da buone intenzioni, ma verso tutti, anche verso costui, il vescovo ha sentimenti di misericordia. L’unica mia preoccupazione – ha aggiunto l’Arcivescovo – è per don Paolo. Mi rasserenano le notizie che arrivano dall’ospedale perché sono confortanti. Prego per lui e con me lo fanno tanti altri».

Notte tranquilla per il segretario ferito