Grosseto

Grosseto, rientrata, dopo tre anni di restauro, la tavola della “Madonna delle Grazie”

Sabato 27 aprile alle 17.30 la cerimonia di accoglienza in cattedrale

La Madonna delle Grazie

Rientrata a Grosseto, a tre anni di distanza dal suo trasferimento a Siena, la tavola di Matteo di Giovanni raffigurante la Vergine Assunta, venerata dai grossetani col titolo di Madonna delle Grazie.

Questa mattina don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi di Grosseto e don Gian Paolo Marchetti, in rappresentanza del Capitolo della Cattedrale, si sono recati presso la sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, a Siena, per ritirare la sacra immagine e riportarla a Grosseto, in vista della celebrazione delle solenni feste quinquennali il prossimo 5 maggio.

Il trasferimento a Siena era avvenuto il 16 giugno 2021 dopo che, nelle settimane precedenti, la tavola era stata rimossa dalla nicchia in cattedrale, avvolta in un panno protettivo e custodita nel palazzo vescovile, dove era stata anche rimossa la corona che orna la testa della Vergine Assunta, fin dagli anni ’80, dopo che la precedente corona venne trafugata da ignoti. Nella sede della Soprintendenza l’immagine sacra è stata sottoposta a specifico trattamento, con l’applicazione di biocidi per eliminare la presenza di piccole muffe (microflora batterica lieve). Come per il trasferimento a Siena, così anche per il rientro dell’opera a Grosseto la Curia vescovile ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione del personale del comando provinciale dei Carabinieri di Grosseto, che ha assicurato i servizi di scorta, viabilità e sicurezza durante il viaggio.

Siamo profondamente riconoscenti all’Arma dei Carabinieri, nella persona del comandante provinciale colonnello Sebastiano Arena, per il prezioso servizio che hanno assicurato e per il modo con cui lo hanno fatto – commenta don Cencioni – Si tratta, infatti, di un’immagine tanto cara alla devozione di tanti grossetani, oltre che un’opera d’arte sacra che è tra le più particolari e raffinate del ‘400 toscano. Ora la riconsegniamo alla gente di Maremma perché, fissandola, possa imparare da Maria l’arte del silenzio e della custodia nel cuore della grazia che è Cristo Gesù”.

Temporaneamente la tavola è stata collocata in palazzo vescovile, dove si è provveduto a riposizionare la corona e a collocare la tavola nella teca protettiva. Poi sabato 27 aprile sarà accolta solennemente in cattedrale con una cerimonia che avrà inizio alle 17.30 con l’accoglienza della sacra immagine sul sagrato della cattedrale da parte di una rappresentanza di canonici e dalla presidente della Congregazione Mariana, Valeria Maggi. Una volta riportata in cattedrale, sarà pregato il Rosario. Poi alle 18 la Messa prefestiva.

Diretta su Tv9 a partire dalle 17.30.

Un po’ di storia sulla tavola della Madonna delle Grazie

Il dipinto ad olio di Matteo di Giovanni, originariamente parte di un polittico, ha più volte cambiato collocazione all’interno della cattedrale. Negli anni ’70 del ‘400 arrivò l’opera di Matteo di Giovanni, in onore della quale fu commissionato allo scultore Antonio Ghini un altare che ornasse la prima parete della navata di sinistra, nelle immediate vicinanze dell’ingresso. Lì oggi è visibile ancora un’arcata che termina con una vetrata tonda. Secoli dopo l’immagine della Madonna fu traslata nella parete di fronte, all’inizio della navata destra. Infine nel 1759 la sacra effigie fu spostata dove si trova ancora oggi. Nel transetto fu costruito, in suo onore, l’altare. La cappella è santuario mariano diocesano, essendo la Vergine Assunta, venerata col titolo di Madonna delle Grazie, la copatrona della Chiesa di Grosseto assieme a san Lorenzo. Negli anni ’90 l’allora parroco della cattedrale, don Roberto Nelli, fece realizzare una lampada votiva, introducendo il segno dell’offerta dell’olio che ogni anno, a turno, viene effettuata dalle 50 Parrocchie della Diocesi, perché sempre arda una luce dinanzi alla Madonna delle Grazie. E proprio dinanzi a lei, lo scorso anno, per oltre 70 giorni dallo scoppio del lockdown, la Diocesi ha pregato a mezzogiorno innalzando alla Vergine la supplica per impetrare la fine della pandemia e per chiedere la fortezza nella fede.