Toscana
I bambini invisibili
«L’eccezionale quotidiano», questo il titolo del convegno, è stato l’occasione per fare il punto sulle principali tematiche e problemi che riguardano la realtà minorile in Italia. La presentazione di alcune importanti ricerche sul campo ha permesso di delineare un quadro completo sul mondo dei più piccoli: quanti sono, come vivono, quali sono le loro aspirazioni, quanto «costano» alle famiglie, quali sono i servizi rivolti a loro, così come i principali problemi che ruotano intorno a questo mondo: lo sfruttamento e l’abuso, l’educazione, gli affidamenti e le adozioni, la sussidiarietà.
Al confronto sono intervenuti numerosi amministratori ed esperti, studiosi ed operatori sociali tra cui: Roberto Maroni, ministro del lavoro e delle politiche sociali, Grazia Sestini, sottosegretario di stato del ministero del lavoro e delle politiche sociali, Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, Claudio Martini, presidente della regione toscana, Antonio Sclavi, presidente di Unicef Italia e molti altri relatori.
Il nuovo rapporto biennale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, presentato durante il primo giorno di lavori, dedica una particolare attenzione alla popolazione under 18. La relazione, realizzata dal ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con il centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, affronta, infatti, il tema dell’evoluzione della famiglia come luogo primario di accoglienza del fanciullo, passando attraverso il sistema educativo, fino a giungere all’analisi delle politiche europee in merito alla realtà minorile. Ampio spazio viene inoltre dedicato alle «questioni aperte»: la violenza sui più piccoli e il nuovissimo fenomeno dei minori stranieri non accompagnati.
Nel suo intervento, Antonio Sclavi, presidente dell’Unicef Italia, ha voluto sottolineare l’urgenza di rendere visibili questi «bambini invisibili d’Italia», come li ha definiti, che subiscono il dramma di essere stranieri non accompagnati e per questo non registrati. Secondo uno studio di Unicef e Caritas italiana sono 5.540. «Non hanno un nome, non sanno la lingua, non hanno un genitore che si prenda cura di loro». Per lo stato sono praticamente inesistenti ma la loro presenza, sempre più rilevante, chiede all’Italia un impegno maggiore in vista anche della chiusura, nel prossimo anno, degli istituti dove la maggior parte di questi bambini vive, soprattutto nel sud del paese. Le critiche di Sclavi hanno inoltre coinvolto il ruolo dell’Osservatorio Nazionale Infanzia che «non è convocato da mesi»: «L’infanzia è invisibile nella politica italiana, ed è invisibile anche nei bilanci». Ha infine ribadito la necessità di rinnovare le risorse al settore per organizzare un nuovo piano per l’infanzia, assente in Italia.
Dall’ultima indagine Istat sulle famiglie, ugualmente presentata nella giornata di lunedì, esce tuttavia un quadro abbastanza positivo del mondo dei minori in Italia: «La fotografia a tutto tondo che abbiamo oggi finalmente ha spiegato Grazia Sestini ritrae una realtà che non giustifica affermazioni, ad esempio, come quelle che vogliono i ragazzi abbandonati dai genitori davanti alla tv o davanti al computer. I minori italiani crescono sia sul piano culturale che su quello delle relazioni sociali, non sono affatto isolati, giocano con i coetanei e con i loro familiari. I genitori riescono anche a trovare maggior tempo per stare con loro».
Anche sul piano della natalità, l’indagine, svolta in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, rivela un incremento non trascurabile che non dipende solo dalle famiglie immigrate, ma dalla nuova voglia di figli delle famiglie italiane.
I servizi all’infanzia (asili nido, servizi educativi in genere) hanno subito una crescita sostanziale che consente una maggiore copertura e coinvolgimento delle regioni nei vari progetti attuati. Il sindaco di Firenze ha voluto ribadire la necessità di creare servizi educativi che tengano conto delle nuove esigenze della famiglia e della società, e delle condizioni «non solo dei bambini per così dire standard, ma anche dei figli di immigrati, di coloro che vivono in condizioni di marginalità o con un solo genitore, e sono sempre di più».
IN 10 ANNI IN ITALIA BIMBI E ADOLESCENTI SONO DIMINUITI DI 1.700.000
UNICEF, IN ITALIA OLTRE 5 MILA BAMBINI INVISIBILI; CRITICHE ALLE POLITICHE ITALIANE