Firenze

I passi e i percorsi del cammino pastorale

di Leonardo Bianchi*

Traendo spunto dal recente incontro del nostro Arcivescovo con i firmatari della «Lettera alla Chiesa di Firenze», sembra necessario a chi attualmente guida i lavori del Consiglio Pastorale Diocesano (Cpd) procedere ad alcune considerazioni sul lavoro attualmente in corso (ripromettendosi di entrare prossimamente nel merito di alcuni profili della tematica familiare).Innanzitutto, va osservato che, con l’anno pastorale che si sta avviando a compimento inizia il cammino diocesano triennale (2006/2009) – con una significativa estensione del tradizionale percorso biennale – dedicato al tema «Famiglia e società» (cui l’Arcivescovo ha già dedicato, come è noto, la Lettera pasquale alle famiglie dell’Arcidiocesi).Il passo del cammino pastorale vuol seguire la scansione delineata dal Sinodo diocesano, differenziandosi tra primo anno (fase del Vedere), secondo (Giudicare) e terzo (Agire). Al culmine di tale percorso, è intenzione del Cardinale Arcivescovo redigere, sulla base delle risultanze di una prassi di ascolto, dialogo e partecipazione già sperimentata (ancorché perfettibile) nel lavoro degli anni precedenti dedicato all’Evangelizzazione ed alla Parrocchia, la sua terza Lettera pastorale, dedicata, per l’appunto, alla Famiglia.Più ancora che in precedenza, per l’avvertita urgenza del tema anche sul piano ecclesiale, siamo chiamati, come popolo di Dio in Firenze, tutti, laici, presbiteri, religiosi e diaconi, a livello comunitario non meno che personale, a partecipare ed a renderci protagonisti di questa opera, articolata quest’anno in un momento di consultazione e discernimento, che vedrà nell’Assemblea diocesana in programmazione per novembre il suo momento saliente.Seguirà, tra novembre e giugno 2008, l’elaborazione di alcune proposte che verranno presentate all’Arcivescovo nell’Assemblea del 2008, in modo che egli se ne possa servire – come già fece almeno nel 2005 – per la sua nuova Lettera pastorale. Dopodiché, nel terzo anno, la Chiesa fiorentina sarà chiamata a concentrarsi sulla ricezione, iniziale attuazione e verifica delle indicazioni contenute nella stessa Lettera.In questa fase di consultazione e di proposta tutto il popolo di Dio fiorentino (ma non soltanto esso) è chiamato ad esprimere qui ed ora il proprio contributo alla preparazione della Prima Assemblea Diocesana sulla Famiglia. Tre sono gli strumenti di consultazione proposti. Primo: il Cartoncino della famiglia, un foglietto contenente tre domande semplici ed essenziali sul tema, diretto a tutti i fedeli e distribuito nella IV Domenica di Quaresima (ma, ove non si fosse proceduto in maniera esauriente, i parroci sono invitati a distribuirlo, ed i fedeli a richiederlo loro, con tempestività): i risultati verranno elaborati a cura del Centro Diocesano Famiglia e degli altri Uffici pastorali. Secondo: il Foglio di lavoro, consistente in quattro domande articolate proposte a tutti i Consigli Pastorali Parrocchiali ed a tutte le Associazioni e movimenti ecclesiali, cui è richiesto un momento di discernimento e di orientamento alla proposta proprio a partire dalle rispettive realtà; il Foglio è stato trasmesso a febbraio ed i suoi risultati sono orientativamente attesi entro giugno (e, comunque, al massimo entro l’estate). Terzo: i Forum, che vedranno, in autunno, il coinvolgimento sul tema della famiglia di realtà essenzialmente extraecclesiali, in dialogo con il Cpd e gli Uffici pastorali.Alcune brevi osservazioni. Il coordinamento di questo lavoro vede attivo, nell’elaborazione in particolare dei primi due strumenti, dal settembre scorso, impegnandone il ruolo di partecipazione, corresponsabilità e comunione ecclesiale, il Cpd (sia pure in collaborazione con gli Uffici di Curia), quale (unico) organismo rappresentativo di tutte le componenti del popolo di Dio fiorentino, organismo che si propone non soltanto come espressione, ma anche come motore di partecipazione. Al tema della vita affettiva il Cpd  ha dedicato la sua ultima riunione, a marzo, con l’approfondita introduzione di mons. Dino Nuti, Docente di Psicologia alla Facoltà Teologica dell’Italia centrale. Alla famiglia ed al matrimonio il Cpd dedica la sua prossima riunione dell’8 giugno, cui sono invitati tutti i parroci, direttori di Consigli pastorali parrocchiali e Presidenti di associazioni e movimenti ecclesiali, per approfondirne i nodi teologico-pastorali, e per verificare anche il ruolo degli organismi di partecipazione.Quello fiorentino è un popolo per grazia di Dio vivace e plurale: ed è chiamato, credo, a vivere sinceramente tale pluralità, perché diventi una ricchezza per tutta la nostra Comunità, in termini di altrettanto sincera comunione ecclesiale. In questo senso, leggo positivamente anche il davvero ricco, appassionato ed interessante incontro di San Donnino di giovedì scorso come una tappa di avvicinamento e di preparazione per l’Assemblea Diocesana di novembre, cui tutti i partecipanti sono fin d’ora invitati, insieme agli altri fedeli della Chiesa fiorentina: epperò, se così è, rimane da auspicare, in queste circostanze, il coinvolgimento attivo del Cpd (organismo voluto dal Concilio Vaticano II, che andrebbe ricordato con maggior completezza sempre) nell’organizzazione di questo ordine di eventi (tanto più in vista del generale rinnovo, l’anno prossimo, degli organismi di partecipazione ecclesiale), vieppiù che stride la circostanza che tra le decine e decine di destinatari della «Lettera alla Chiesa di Firenze» non sia figurato anche il recapito di chi scrive (quello e-mail, cons.pastorale@diocesifirenze.it, è attivo da quattro anni), tanto più che tra i promotori dell’iniziativa figurano persone ben esperte delle realtà della (complessa e non semplice) partecipazione ecclesiale fiorentina. Capisco che una dinamica frontale, se non oppositiva, sia maggiormente in grado di richiamare l’attenzione dei media, ma mi sembra corretto che, per essere lievito di comunione, questi eventi vadano contestualizzati in un lavoro più ampio, certamente più difficile (e che non si esaurisce certamente in una serata), per la cui visibilità mi limito (ripromettendoci, peraltro, di curare sempre meglio anche gli aspetti inerenti l’informazione e la comunicazione) a richiamare l’attenzione dei media anche sulle vicende, forse meno clamorose, ma certamente non meno interessanti, dal punto di vista della dinamica ecclesiale e sociale, espresse dalla Chiesa e da tutto il popolo di Dio fiorentino.Questa prima fase è quella delle idee e delle proposte, ed è dedicata ad un tema che è diffusamente avvertito come centrale nelle realtà in cui si articola la nostra Chiesa. Chi ha da dire qualcosa, in forma di proposta, suggerimento, parere, consiglio, osservazione, critica corredata di una parte anche costruttiva, può avere adesso davvero l’occasione di offrire il suo contributo, a partire dal percorso indicato, per contribuire con efficacia e passione alla crescita della speranza nella nostra Comunità.*Direttore del Consiglio Pastorale Diocesano