Opinioni & Commenti

I soliti vescovi tirati in ballo questa volta per rilanciare un film

di Andrea Fagioli

Cosa non si farebbe per promuovere un film (e un libro) e cosa non s’inventerebbe per attaccare la Chiesa (e i cattolici). Punto. Potremmo chiudere qui questo commento alla vicenda collegata al film Caos calmo che ha fatto registrare l’ennesimo infondato attacco alla Chiesa senza preoccuparsi di capire come effettivamente stavano le cose, senza andarsi a leggere il testo originale della newsletter di don Nicolò Anselmi utilizzata per mettere in bocca ai vescovi «bacchettoni» l’ennesimo «anatema» contro il sesso. E pensare che quella lettera (di un non vescovo) era tutta in positivo, a partire dal titolo: «L’amore è una cosa meravigliosa».

Don Anselmi è vero non ha visto il film (è questo è un errore che lui stesso ha riconosciuto), ma nessuno ha precisato che nella lettera riferiva pareri espressi da un gruppetto di giovani e in particolare di una ragazza rimasta colpita dall’amore fatto «in piedi, vestiti, senza guardarsi in faccia». Nessuno ha riportato la frase centrale della lettera del sacerdote responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile: «La riflessione che vorrei fare non vuole essere legata né al film né ai due attori che peraltro riconosco essere grandi professionisti; vorrei solo invitare a riflettere sull’argomento. Lo sappiamo bene: fare l’amore è il gesto più bello ed importante del mondo».

In questa vicenda, che ha tutta l’aria di un’operazione di marketing per promuovere il film dopo il battage iniziale proprio sulla scena di sesso, è passata in secondo piano (non certo sul nostro giornale) la bestemmia che viene letta da Nanni Moretti. Ma questa sarebbe stata un’altra storia e i cattolici sarebbero stati meno attaccabili: un po’ di bon ton si può anche accettare. Meglio il sesso: su quello non si sbaglia.