Lettere in redazione

Il Papa e la crisi dell’Europa

C’è una crisi dell’Europa? Sì, risponde Benedetto XVI, eppure molti politici ed intellettuali europei lo negano e cercano di persuaderci del fatto che viviamo, nonostante tutto, nella migliore Europa possibile. Sono i custodi di una cultura dominante che nega le radici cristiane, la nozione di Occidente e la stessa esistenza di valori universali e di leggi naturali che la ragione può conoscere, sostituiti dal relativismo e da un laicismo sempre più aggressivo e anticristiano, non di meno antidemocratico. Il ritorno – prima ancora che alla fede – alla ragione che da Atene a Roma fino alle vittorie cristiane sull’islam di Lepanto (del 1571) e di Vienna (di un secolo più tardi) ha creato l’Europa: è il programma che Benedetto XVI ha proposto agli stanchi europei di oggi nello storico discorso di Ratisbona e in tanti interventi successivi. Massimo Introvigne – ottimo filosofo e storico, autore di numerosi saggi sulle vicende del Cristianesimo e dell’islam – si propone un viaggio in otto tappe, riesaminando alla luce del magistero la crisi demografica e morale, i rapporti con il mondo islamico, lo stato di salute odierno della religione, le paure e le viltà di una certa politica europea ormai incapace di reagire alle aggressioni esterne, per riscoprire le radici cristiane dell’Europa anzitutto all’interno di noi stessi, quindi nella cultura, nella politica, nell’educazione. Una panoramica su questioni controverse – dal Vangelo di Giuda alla Cina insieme capitalista e comunista, dalle teorie del complotto sull’l1 settembre alla repressione in Birmania – conferma che l’Occidente è sotto attacco da ogni parte, ma resistere è possibile. Perché – come insegna lo stesso Benedetto XVI – «accendere un fiammifero vale più che maledire l’oscurità». Parole di speranza e d’incitamento verso la nostra pavida e paciosa Europa di oggi.

G. C. Colosso.Massa (Ms)

Non mi sembra però che l’ottica nella quale si pone Benedetto XVI sia quella dell’Europa «assediata», quanto un’Europa che ha bisogno di Dio. A Parigi, nel discorso ai rappresentanti del mondo della cultura (vedi: Benedetto XVI, i discorsi a Parigi e a Lourdes), il Papa ha sottolineato come «Lo schema fondamentale dell’annuncio cristiano “verso l’esterno”» si trovi «nel discorso di san Paolo all’Areopago».«Le nostre città – ha proseguito il Papa – non sono più piene di are ed immagini di molteplici divinità. Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto. Ma come allora dietro le numerose immagini degli dèi era nascosta e presente la domanda circa il Dio ignoto, così anche l’attuale assenza di Dio è tacitamente assillata dalla domanda che riguarda Lui».

Claudio Turrini