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IOR: S.SEDE, PERPLESSITÀ E MERAVIGLIA PER INIZIATIVA PROCURA ROMA

(Fonte: ASCA) – La Procura di Roma ha ordinato il sequestro di 23 milioni di euro da due conti intestati alla banca vaticana Ior presso il Credito Artigiano Spa. L’ordine firmato dal gip Maria Teresa Covatta, su richiesta dell’aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Fava riguarda l’ordine di trasferimento della cifra su due conti: 20 milioni verso la Jp Morgan e 3 milioni verso la Banca del Fucino. Le operazioni, segnalate dagli ispettori della Banca d’Italia avrebbero violato la normativa europea anti riciclaggio. “Perplessità e meraviglia per l’iniziativa della Procura di Roma”. è stata espressa, con una nota, dalla Santa Sede che ricorda che da parte Vaticana si è sempre seguito “la chiara volontà, più volte manifestata da parte delle autorità della Santa Sede, di piena trasparenza per quanto riguarda le operazioni finanziarie dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior)”. Una azione questa, si puntualizza da parte vaticana, che “richiede che siano messe in atto tutte le procedure finalizzate a prevenire terrorismo e riciclaggio di capitali”. Proprio per questo, si ricorda, “le autorità dello Ior da tempo si stanno adoperando nei necessari contatti e incontri, sia con la Banca d’Italia sia con gli organismi internazionali competenti – Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) e Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi) – per l’inserimento della Santa Sede nella cosiddetta White List”. Da qui la “perplessità e meraviglia” da parte della Santa Sede per l’iniziativa della Procura di Roma, “tenendo conto che i dati informativi necessari sono già disponibili presso l’ufficio competente della Banca d’Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani”. “Quanto poi agli importi citati – si legge nella nota Vaticana – si fa presente che si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior. La Santa Sede tiene perciò a esprimere – si conclude – la massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior”.