Lucca

La musica trasfigura il dramma del parroco fucilato dai nazisti

«L’amore non muore mai», ma fa nascere relazioni di amicizia, di solidarietà, fa compiere gesti eroici di fronte agli estremi bisogni degli uomini, al di là della loro origine o credenza religiosa.

L’amore è poesia, ma è soprattutto concretezza. È dolcezza, ma è anche una mano che ti stringe con forza nell’ora del bisogno. L’amore è gioia, ma è anche solidarietà con chi piange e soffre. È perdono è misericordia. È Paradiso, ma non c’è monte di beatitudine da dove l’amore non discenda nella miseria più fonda del proprio prossimo.

L’amore è creazione. È sinfonia di voci, è stretta di mani, armonia di cuori, nella grande fraternità di Dio. Tutto questo, ed altro ancora, è riuscito a trasmettere il maestro Silvano Pieruccini con la sua cantata, «l’amore non muore mai», per soli coro, pianoforte, campane, eseguita, in prima assoluta, domenica 3 marzo, nella chiesa parrocchiale di Fiano di Pescaglia, a conclusione delle manifestazioni del primo centenario della nascita del Servo di Dio, don Aldo Mei.

Intensa è stata l’interpretazione di tutti gli artisti, che hanno voluto rendere omaggio con la loro voce e la loro arte, dono del Creatore, al nostro grande «Martire della Carità». Il numeroso pubblico ha particolarmente apprezzato la vocalità possente e la nitidezza della dizione del tenore Antonello Palombi, già applauditissimo tenore nei teatri di tutto il mondo, dove vanta un repertorio, che comprende i maggiori titoli delle opere di Puccini e Verdi. Palombi, interpretando don Aldo Mei, ha reso bene, quanto i testimoni oculari ci hanno trasmesso delle qualità oratorie del Rettore di Fiano: possente nella predicazione, mentre nell’aspetto fisico appariva gracile e timido.

Delicate, dolci, come carezza, le voci del soprano Arianna Rondina e del mezzo-soprano Laura Masini, che interpretavano la Carità e la Speranza. Il basso Graziano Polidori, bene ha impersonato la voce misteriosa, fuori del tempo, dell’Eterno, che chiama alla vita e investe della missione il suo Profeta, per un sacerdozio eterno.

La conclusione: dopo gli agghiaccianti colpi di mitraglia, che ricordavano il martirio e l’effusione di sangue di don Aldo, le note del pianoforte con Ilaria Brunini, e i lenti rintocchi delle campane, suonate da Luca Alfieri, allusive al compimento della missione e alla deposizione del corpo, nella nuda terra, come chicco di grano, si sono fuse in un tripudio di gioia, mentre il coro di Santa Felicita, intonava «In Paradisum».

L’emozione dei presenti è stata espressa a nome di tutti dal Sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, che sottolineava come la musica riesca davvero ad elevare gli animi e a trasformare il male del mondo. Anche l’arcivescovo mons. Italo Castellani, ha voluto esprimere il proprio ringraziamento al Maestro compositore Silvano Pieruccini, al Direttore artistico Graziano Polidori e a tutti gli artisti e al coro, di come siano riusciti a sintetizzare bene tutta la vita e il dono d’amore di don Aldo Mei.

In precedenza, mons. arcivescovo nell’omelia della celebrazione eucaristica, aveva attualizzato la figura e l’esperienza di Mosè, «coinvolto da Dio nelle necessità del suo popolo» all’opera di solidarietà di don Aldo: «pastore vigilante e premuroso, in mezzo al suo popolo» negli anni terribili e bui della guerra.

Con questa celebrazione, non calerà il sipario su don Aldo, altre iniziative continueranno nei prossimi mesi, con la pubblicazione di una biografia e lo studio dei numerosi scritti, dei quali recentemente la diocesi è venuta in possesso.Intanto, nelle comunità di Ruota e Fiano, e in tanti amici, è sempre più vivo il desiderio che l’iter di beatificazione, sia ripreso e portato a compimento, per la gioia della fede e il bene della Chiesa.

Visita: www.donaldomei.it