Toscana

LAVORO, CONSIGLIO REGIONALE DICE NO ALLA CHIUSURA DELLA SCA DI PRATOVECCHIO

La Giunta regionale dovrà attivarsi con la Task Force creata per far fronte alla crisi economica, a fianco delle istituzioni e dei sindacati, per aprire un confronto con la direzione della Sca di Pratovecchio, in provincia di Arezzo e mantenere l’attività produttiva della multinazionale. Lo chiede all’unanimità il Consiglio regionale della Toscana in una mozione approvata dall’aula. La Giunta dovrà assicurare tutte le forme di sostegno possibili ai lavoratori impegnati nella vertenza, valutando anche l’opportunità di azioni di sensibilizzazione nei confronti della grande distribuzione che acquista prodotti dello stabilimento. Ad illustrare il testo della mozione è stato Enzo Brogi. “Se non fosse una storia drammatica, sembrerebbe di assistere ad una puntata di ‘Scherzi a parte’” ha commentato, ricordando che l’azienda non mostra segni di crisi produttiva, ha un portafoglio di ordini consolidato, capacità di soddisfarli, prodotti di alto livello qualitativo, ottimi impianti produttivi. Brogi ha inoltre sottolineato che la chiusura dello stabilimento avrebbe conseguenze negative non solo nel Casentino, ma anche negli altri stabilimenti in Lucchesia.“Ai lavoratori va tutta la mia solidarietà. Riconosco che le istituzioni locali si sono mosse con tempestività. Non possso, però, fare a meno di sottolineare il ritardo accumulato dalla provincia di Arezzo sulle infrastrutture, che per le aziende rappresentano un costo importante, soprattutto in termini di competitività” ha dichiarato Angela Notaro. “C’è uno striscione davanti all’azienda, con scritto: si chiude per troppo lavoro” ha rilevato Bruna Giovannnini, secondo la quale siamo di fronte al classico comportamento di una multinazionale che acquista aziende e poi le chiude per garantirsi spazi di mercato. “E’ una vertenza che investe anche la Lucchesia – ha affermato – Se non salviamo tutto il comparto, la situazione si farò davvero difficile”. (dp)