Cultura & Società

Lavoro e vita privata: come organizzarsi al meglio con lo smart working

 Tante imprese, forti dei vantaggi riscontrati propri in quegli anni, hanno scelto di mantenerla anche dopo l’emergenza sanitaria, confermandola per buona parte dei propri dipendenti e collaboratori. Da entrambe le parti si possono infatti riscontrare effetti positivi, sia in termini di produttività che di miglioramento della qualità della vita.

Non essere costretti a recarsi in ufficio, di fatto, aiuta ad ammortizzare molti tempi morti che si accumulano, ad esempio, nel tragitto da affrontare per raggiungere la sede di lavoro o le riunioni, come anche le pause caffè con i colleghi. Lavorare da casa, senza dubbio, contribuisce a rendere più efficiente la conciliazione della vita privata col lavoro, rende più autonomi, permette di organizzare la propria postazione come e dove si preferisce. Dal lato dell’azienda, il risparmio sui costi di gestione diventa evidente e, in tanti casi, anche la produttività dei collaboratori è maggiore.

Se da una parte, i vantaggi sembrano indiscussi e palesi, d’altra parte, è necessario un significativo cambio di rotta rispetto ai ritmi adottati per il lavoro in ufficio. Occorre infatti ritagliarsi tempo e spazio, all’interno della propria abitazione, per dedicarsi al lavoro, senza essere disturbati, e questo non sempre è facile. C’è chi deve allestire tutto da zero, dalla scrivania alla PC, dalla stampante alla risma carta A4 necessaria a utilizzarla, dal fax fino agli scaffali per gli incartamenti.

Tante volte lo spazio manca, in casa ci sono bambini che possono disturbare o compromettere il materiale d’ufficio e si viene distratti più facilmente. Come fare allora, per riuscire a trarre il massimo beneficio da questa nuova condizione lavorativa e conciliare al meglio lavoro e vita privata? Vediamolo insieme.

Organizzazione certosina

C’è chi sostiene che il lavoro da casa sia l’apoteosi del benessere. In tanti casi, però, portarsi il lavoro a casa può voler dire non staccare mai completamente da questo. Lavorare e gestire buona parte della propria vita privata, dentro le mura domestiche, in un certo senso, rende i confini tra questi due ambiti di vita più instabili.

Senza dubbio questo aiuta a ottimizzare i tempi e permette di svolgere diverse attività contestualmente; allo stesso tempo, però, espone a un maggior rischio di burnout, alienazione rispetto alla vita sociale e sovraccarico mentale.

Occorre darsi dei tempi, separare le attività e conciliare al massimo ogni impegno, senza che questo sovrasti un altro. Il segreto per trarre il massimo beneficio dallo smart working risiede nell’organizzare il lavoro da condurre per conto proprio in maniera flessibile, rispetto agli altri impegni della giornata, inclusi quelli privati e sociali. Bisogna stabilire priorità quotidiane, così da non sovraccaricarsi, e concedersi anche momenti di relax e stacco totali, magari anche chiacchierando al telefono con un’amica, tra una riunione e l’altra, o concedendosi un aperitivo fuori, prima di rientrare e riprendere il lavoro. In questo modo si potrà mantenere il perfetto equilibrio tra tutti gli impegni della giornata.

Ricavare una postazione confortevole

Qualità del lavoro, in casa, vuol dire anche postazione di lavoro confortevole e in armonia con lo stile dell’abitazione. Anche l’occhio, in fondo, quando si è a casa, vuole la sua parte. Una scrivania in bellavista nel soggiorno, piena di carte, disordinata, buttata lì a caso in un angolo buio, può essere un vero pugno nell’occhio, per chi vive la casa, e costituire un chiodo fisso per chi lavora.

Se possibile, quindi, meglio dedicare una stanza a sé, all’ufficio, o una postazione che permetta di organizzare tutto il necessario per il lavoro, in maniera da tenerla in ordine e lontano dalla vista, una volta che il PC è spento.