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LAVORO, VESCOVO DI PISTOIA A FIANCO LAVORATRICI DI «SER.IN» e «KAPPA 2»: LA PROPRIETA’ NON GUARDI SOLO AL PROFITTO

“Un appello affinché la proprietà non assuma decisioni solo guardando al criterio del profitto ma sempre consideri prioritario il diritto al lavoro in quanto bene personale, familiare e sociale, cardine della dignità della persona e della reale libertà e democrazia di una società”. Lo rivolge oggi mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, riferendosi ad “altre due importanti aziende del territorio pistoiese che hanno attuato licenziamenti e mobilità per i propri dipendenti”. Si tratta delle aziende “Ser.In” e “Kappa 2”. La prima (47 dipendenti, al 90% donne, messi in mobilità) presta servizi a gruppi bancari L’altra (85 dipendenti anche in questo caso quasi tutte donne), svolge attività nell’ambito del rammendo di tessuti ed è stata messa in liquidazione.Questa nuova doppia crisi aziendale segue altre crisi occupazionali, partendo da quelle di “Radicifil” e “Mas”, su cui mons. Bianchi nei mesi scorsi è già intervenuto. Il panorama lavorativo del territorio, “già pesantemente penalizzato risulta ulteriormente colpito e indebolito” e oltretutto — aggiunge il vescovo — in questi due ultimi casi si tratta quasi esclusivamente di lavoratrici (“donne che portano anche il peso di esigenze familiari, dei figli e, talora, con marito in cassa integrazione o senza lavoro”.Secondo il presule, che mesi fa celebrò una Messa nello stabilimento Mas del Bottegone, “la ripresa economica da più parti annunciata riguarda forse la macroeconomia ,ma nei capillari dei nostri sistemi produttivi e delle vicende familiari sta invece dilagando la crisi in maniera acuta e aggressiva”. Sulla base dell’insegnamento sociale della Chiesa e citata l’ultima enciclica sociale di papa Benedetto XVI il vescovo di Pistoia rinnova anche l’appello alle istituzioni (“perché si ponga ogni sforzo nella difesa dei posti di lavoro”) e ricorda come la Chiesa pistoiese, insieme ad Acli e Misericordia, abbia attivato un suo “fondo famiglia-lavoro”. Mons. Bianchi chiede alle parrocchie e alle singole comunità cristiane “di far sentire la loro umana vicinanza e fattiva solidarietà particolarmente alle donne che si sono all’improvviso trovate senza lavoro. In modo – conclude l’appello – che chi già vive il dramma della perdita dell’occupazione non debba vivere anche quello dell’indifferenza e della umana solitudine”.