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Libia: Caritas italiana, «una tragedia annunciata. Proteggere i civili, evacuare i profughi e promuovere iniziativa di pace»

«Una tragedia annunciata, visto l'intensificarsi del conflitto armato e le condizioni in cui versano le persone nei centri di detenzione prossimi alle aree di guerra». Lo afferma oggi Caritas italiana, esprimendo «cordoglio e preghiera» per la strage di civili avvenuta la scorsa notte a Tajoura, nei pressi di Tripoli, a seguito del bombardamento di un centro di detenzione per migranti.

Caritas italiana ricorda che salgono a più di cento i morti tra i civili e si contano oltre 100.000 persone sfollate e altrettante che necessitano di assistenza umanitaria. «Particolarmente grave – sottolinea – è la situazione dei migranti che hanno limitate possibilità di movimento e sono costretti a vivere in condizioni già disperate e per di più con il rischio di attacchi come quello della notte scorsa». Caritas si unisce alla preghiera e all’appello del Papa affinché la guerra si fermi e rilancia l’invito all’Italia e agli altri Paesi europei, in accordo con l’Onu a «dare corpo e forza a un’iniziativa per la pace in Libia, la protezione dei civili, l’assistenza umanitaria e l’evacuazione dei profughi detenuti nei centri di detenzione, a partire dai più vulnerabili». Caritas italiana, che opera nell’area da molti anni, prosegue l’impegno in favore dei migranti in Libia con la distribuzione di beni di prima necessità, sostegno morale, aiuto scolastico, assistenza sanitaria.