Massa Marittima Piombino

Massa Marittima, ordinazione di don Antonio Aiello

Un nuovo prete per la diocesi di Massa Marittima e Piombino


Don Antonio Aiello ha ricevuto oggi l’ordinazione presbiterale dalle mani del vescovo Carlo Ciattini. La santa messa è stata celebrata nella cattedrale di san Cerbone in Massa Marittima.
“L’equipaggiamento fondamentale a cui far riferimento è la necessità di sentire la voce di Dio, incontrare la parola e metterla in pratica, nella certezza che il Dio è Creatore e Redentore allo stesso tempo. Cristo crea continuamente un cuore umile e fecondo” ha sottolineato il vescovo – al rientro dalla visita ad limina – durante l’omelia. Mons. Ciattini ha evidenziato l’importanza dell’accoglienza nella vita di un sacerdote: “<<“Il vescovo Mansueto Bianchi paragonava ogni gesto di accoglienza – questo deve essere il prete – al bucaneve, un fiore che vince lo spessore del gelo e riesce a far fiorire la desolata aridità dell’inverno”.

Don Antonio ha raccontato il suo percorso di fede in una lunga intervista sull’inserto diocesano di Toscana Oggi. Primo di sette fratelli di una famiglia come tante altre: «Siamo cresciuti con i valori e l’educazione che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Non era una famiglia che frequentava molto la Chiesa, ma ricordo in maniera indelebile la devozione di mio padre che ogni volta che passava di fronte a un’immagine sacra si faceva sempre il segno della croce».
Un momento chiave della sua storia è sicuramente quando, a 16 anni, dovette terminare gli studi per iniziare a lavorare: «Per me è stato come vivere un trauma, entrare in un “non senso”. Da questo momento si sono succedute varie vicende, ma ricordo la consapevolezza di essere lì a fare qualcosa che non corrispondeva ai miei desideri. Ero in una fase di ricerca alle domande esistenziali che ogni essere umano si pone». «Oggi sono felice di tutto quel che ho fatto – ha proseguito – perché una volta che ho intrapreso la mia vocazione ho riavuto quello che non ho ottenuto durante la mia giovinezza!».
Infatti, col tempo, Antonio racconta di aver compreso «sulla sua pelle» cosa sia la misericordia di Dio. Decisivo, in questo senso, l’incontro con un sacerdote di Santa Croce sull’Arno: «Quando durante un’omelia sentii queste parole “Ascolta il tuo cuore e senti se è fatto per amare una persona o più persone” compresi il motivo per cui mi sentivo così oppresso. Capii anche cosa era quel seme che cresceva nel cuore e smisi di rifiutarlo perché, all’inizio, mi sembrava veramente impossibile che potessi essere proprio io a essere chiamato».