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MEDIO ORIENTE: WCC, «MAI PIÙ VIOLENZA IN NOME DI DIO»

«Non più violenza in nome di Dio»: ad affermarlo sono i partecipanti alla conferenza, tenutasi in Germania dal 23 al 27 febbraio, promossa dal Forum ecumenico israelo-palestinese del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) in collaborazione con la Chiesa evangelica tedesca (Ekd). Quarantacinque tra studiosi, teologi e studenti cristiani ed ebrei, di 15 Paesi del mondo, hanno dibattuto sul tema “Violenza in nome di Dio?” partendo dall’analisi del libro di Giosué giungendo alla conclusione che se “considerato in modo prescrittivo, può portare a conclusioni pericolose”. Il testo biblico che racconta la storia della conquista della terra di Canaan, la Palestina, da parte delle dodici tribù di Israele guidate da Giosué, successore di Mosé, per molti anni è stato usato per giustificare conquiste e sfruttamenti ed ancora oggi viene utilizzato da alcuni cristiani ed ebrei per giustificare le politiche di occupazione di Israele. “La Bibbia – affermano i partecipanti nella loro dichiarazione finale – non deve essere usata per giustificare l’oppressione o per fornire letture semplicistiche di fatti contemporanei sacralizzando il conflitto israelo-palestinese e ignorando le sue dimensioni sociali, politiche, economiche e storiche. Il nostro appello è chiaro: mai più violenza in nome di Dio”. (Sir)