Vita Chiesa

Mediterraneo, vescovi in San Lorenzo. Il servizio della carità nella città di Firenze

Dopo la preghiera per la pace in Ucraina in Santa Maria Novella, i vescovi si sono diretti in varie basilica della città di Firenze per un incontro con testimoni del Novecento protagonisti nella Chiesa fiorentina.

Nella basilica di San Lorenzo il confronto sulla carità nel capoluogo. Ha aperto con i saluti Mons. Marco Viola, poi Giovan Gualberto Basetti Sani (Misericordia) ha parlato della storia della Misericordia, definita “testimonianza viva di Carità”, dalla fondazione nel 1244 per 8 secoli, con l’intento di combattere eresie, e dedita poi all’accoglienza e assistenza dei deboli, indifesi e abbandonati. Ha inoltre sottolineato la necessità di una riconfigurazione come servizio sociale, a sostegno anche del settore industriale fiorentino. Basetti poi ha detto che serve “crescere insieme senza trascurare nessuno” e ha ricordato le opere della Misericordia durante le pestilenze, con riferimento alla situazione presente di Covid: “Essere vicini a chi ha bisogno è sempre stata e sempre sarà la nostra unica missione”.

Poi ha preso la parola don Fabio Marella presidente Opera diocesana assistenza. Ha parlato della storia della fondazione (nata nel 1953 per volontà del Card. Elia dalla Costa) a sostegno dei disabili: a oggi 150 persone di ogni età sono accolte in 3 strutture e c’è anche una casa di riposo. “Bisogna favorire l’inclusione dei disabili ancora non ben inseriti” ha detto Marella e a tal proposito, ha informato della “recente inaugurazione dell’Ufficio della pastorale della disabilità” da parte del Card. Betori.

Zaira Conti (Villa Lorenzi): il cento si occupa  di accoglienza ragazzi 6-40 anni in difficoltà, soprattutto legate alle dipendenze. Ad oggi sono presenti circa 90 ragazzi nella Casa della Diocesi. “Sta scoppiando una crisi negli adolescenti, che stanno esplodendo. Vogliono essere ascoltati”. Denuncia abusi strumenti tecnologici e condizione di socialità diffusi. “Questa violenza proviene dal periodo che stiamo vivendo e dai genitori, indifferenti alle esigenze dei figli”, da cui i contatti costanti (60-70 famiglie/settimana con 2 educatori) tra Villa Lorenzi e le famiglie del ragazzi in difficoltà. “I sacerdoti dovrebbero seguirli e ascoltarli”. Collaborazione con le scuole per prevenire il disagio (1400 studenti). Obiettivo: trasmissione amore e accoglienza senza pregiudizi. “C’è uno spazio per tutti”.