Vita Chiesa

MONS. BETORI: UN GRAZIE AL CARD. BAGNASCO E AL CARD. RUINI

Un doppio “grazie”: al card. Bagnasco, che “sta celebrando messa a Betlemme e mi sta ricordando in Terra Santa” e al card. Ruini, che “sta pregando per me al Santuario del Divin Amore”. Così mons. Giuseppe Betori ha salutato oggi il personale della Cei, riunito nella sala del Consiglio permanente per salutare la nomina di mons. Betori a nuovo arcivescovo di Firenze. “Non è molto facile parlare di un momento”, ha esordito il vescovo: “nei volti delle persone che vedo c’è un pezzo di storia della mia vita”. Dopo “La mia prima e personalissima gratitudine va al Santo Padre – ha proseguito Betori – che ha voluto ribadire l’attenzione e la fiducia verso la mia persona”. “ho avuto il dono di avere accanto due grandi presidenti, saggi e coraggiosi – le parole di Betori – che mi hanno indicato nel vie giuste nello spingerci a promuovere la comunione tra le chiese e il servizio al bene di tutta la società in Italia. Sono grato per la fiducia e l’affetto fraterno con cui mi hanno accompagnato”. Betori si è detto poi “non meno grato” nei confronti di “tutti i vescovi, per la benevolenza e l’amicizia con cui mi hanno aiutato a compiere con serenità il mio compito” e per il “valido sostegno anche degli organismi della Santa Sede”. La nomina del Santo Padre, ha detto Betori, “arriva a conclusione di un tempo della mia vita cristiana e sacerdotale in cui mi sono speso per la Cei e nello stesso tempo per la Chiesa in Italia. Sono da sette anni e mezzo segretario generale – ha ricordato – e formalmente sono a servizio della Cei da quasi 17 anni, dalla mia nomina a direttore dell’Ufficio catechistico”. “Ma i miei legami con la Cei – ha puntualizzato Betori – sono molto più antichi: la mia prima volta risale al 1978, quando fui cbiamato a dare una mano alla stesura definitiva del Catechismo dei giovani, ‘Non di solo pane’. Mi piace che questa parte del mio servizio si chiuda con un’altra pubblicazione, la terza edizione della traduzione della Bibbia della Cei per uso liturgico”. Nell’ampio elenco dei ringraziamenti, Betori ha inserito tra gli altri “i rapporti con i tanti sacerdoti, religiosi, laici, specialmente con chi ha responsabilità organizzative e aggregative ecclesiali”, definiti ”eccellenti esempi di vita cristiana che mi hanno permesso di fare un percorso significativo di vita ecclesiale”. Degli anni passati alla Cei, Betori ha inoltre apprezzato “le relazioni di attenzione con le autorità civili che si sono susseguite alla guida del Paese”, occasione di “un confronto leale e costruttivo nella ricerca del bene comune”Sir