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Natività di Maria: Betori, “ricorda il valore della vita umana, oggi così manipolato e così svilito”

L'omelia del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, in occasione della festa della Natività della Beata Vergine Maria pronunciata stamani in Cattedrale

Ecco il testo integrale dell’omelia pronunciata stamani in cattedrlae dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.

Il giorno in cui la Chiesa celebra la Natività della Beata Vergine Maria, la nostra Chiesa fiorentina ricorda la posa della prima pietra di questa cattedrale 727 anni fa. La nostra cattedrale è dedicata al mistero della Vergine Maria Assunta. Ma la sua radice è legata al mistero della nascita, della generazione. Noi guardiamo alla nostra cattedrale come al simbolo della Chiesa che tramite la parola e i sacramenti genera i suoi figli. La stessa cupola, come ci ha ricordato il poeta Davide Rondoni, lo proclama nella sua ardita bellezza.

E sul tema della generazione invitano a riflettere le letture bibliche di questa celebrazione, anzitutto esaltandone, la prima, il suo radicamento con la terra, lo spazio, la città, quella di Betlemme per Gesù, quella di Firenze per noi. Si nasce in un luogo, in una comunità e la vita va pensata come un collocarsi in una serie di relazioni, come un servizio per il bene comune. Pur senza la pienezza della forza del Messia, con la responsabilità anche noi di creare coesione, sicurezza, pace.

Il Vangelo, da parte sua, pone il mistero della generazione nella continuità del tempo, collegando l’avvento di Gesù nel mondo alle origini dell’umanità, attraverso le generazioni del popolo d’Israele, fino al momento in cui l’azione di Dio, mediante Maria, si fa presente nel mondo per dare vita a una umanità nuova, nel suo Figlio e mediante il suo Figlio, fino a giungere a ciascuno di quei figli che vengono a rinascere nella Chiesa.

Nascosta nelle pieghe di questo tessuto umano si colloca la Vergine Maria, grazie alla quale Dio può dare compimento al suo disegno di offrire all’umanità il proprio Figlio.

Di qui la centralità dell’umanità di Maria che viene celebrata nella sua nascita. Il mistero della sua natività ricorda il valore della vita umana, oggi così manipolato e così svilito.

Il disprezzo della vita si vede anche nella crescente violenza presente nella nostra società; ne abbiamo fatto amara esperienza anche noi, angosciati per la morte di due profughi in una delle nostre accoglienze, che accompagniamo con la preghiera.

Maria è posta alla svolta della storia, in forza del suo essere totalmente di Dio, fin dalla sua nascita. In quanto serva del Signore, Maria diventa il grembo che genera e accoglie il Figlio di Dio.

Queste verità di fede hanno voluto esprimere i nostri padri edificando questo tempio.

Grazie quindi all’Opera che da oltre sette secoli è al servizio della comunicazione di questo grande mistero: di Cristo, di Maria e dei cristiani. Grazie a quanti, nei diversi loro ruoli, collaborano a questa missione. Sentiamoci servitori del mistero e strumenti del messaggio di Dio agli uomini, un messaggio di accoglienza e di luce nella fede. Una Chiesa accogliente e capace di trasmettere il senso della vita secondo Dio.