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NAUFRAGIO CONCORDIA, AL VIA INCIDENTE PROBATORIO: MAXI UDIENZA PER 300

(ASCA) – Al via a Grosseto la prima udienza dell’incidente probatorio disposto nell’ambito del procedimento sul naufragio della Costa Concordia. Al Teatro Moderno sono arrivate, a partire dalle 8.30, circa 300 persone (meno di quante erano attese) tra accusa, difese dei 9 indagati, legali di parte civile. Il Teatro è ‘blindato’: un’area di circa 2 ettari intorno alla struttura è stata chiusa al traffico. All’interno si accede solo dopo rigidi controlli di sicurezza. Un corridoio di transenne delimita il passaggio di avvocati e superstiti, per tenere lontani giornalisti e operatori giunti da tutto il mondo. Presenti in aula, oltre al Gip Valeria Montesarchio, il procuratore capo Francesco Verusio e i suoi sostituti Alessandro Leopizzi, Stefano Pizza e Maria Navarro. Tutti sono entrati da una porta sul retro, così come per “motivi di sicurezza”, Bruno Leporatti, il legale dell’ex comandante Francesco Schettino, che non è presente. Nella giornata di oggi saranno affidati gli incarichi peritali per l’analisi sulla scatola nera. “Il giudice – spiega Marco Boniardi, docente al politecnico di Milano, ingegnere forense e consulente di alcune parti offese – deve formulare i quesiti a cui dare risposta”. Per quanto riguarda i tempi, dipende dalle condizioni della scatola nera: “Si tratta di comuni file. Se l’apparecchio è intatto a estrali ci vuole poco, se ha subito dei danni servono delle operazioni anche complesse per recuperarli”. Presenti all’udienza anche alcuni superstiti. “La rabbia c’é, è ovvio”, afferma una donna mentre un’altra passeggera della Concordia accusa: “É chiaro che la situazione non è stata gestita bene e che Schettino ha sulla coscienza 32 morti”. Tra l’altro questo potrebbe non essere l’unico incidente probatorio disposto nell’ambito del procedimento. Il legale di Andrea Bongiovanni, ufficiale della Concordia, uno degli indagati, ha infatti chiesto che sia svolto anche per gli esami del Dna sulle vittime. Su questo dovrà pronunciarsi il giudice.