Cultura & Società
Nel duomo di Firenze parole di pace
Le parole dei Venerabili Giorgio La Pira, Giulio Facibeni, Elia Dalla Costa risuoneranno nella Cattedrale di Firenze la sera di martedì 21 novembre
«La guerra anche ‘locale’ non risolve, ma aggrava i problemi umani; essa è ormai uno strumento per sempre finito; solo l’accordo, il negoziato, l’edificazione comune, l’azione e la missione comune per l’elevazione comune di tutti i popoli, sono gli strumenti che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova e una civiltà nuova” così scriveva Giorgio La Pira, nel dicembre 1967, in una delle lettere inviate a Papa Paolo VI.
Le parole dei Venerabili Giorgio La Pira, Giulio Facibeni, Elia Dalla Costa risuoneranno nella Cattedrale di Firenze il prossimo 21 novembre, ore 21.15, in un incontro organizzato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dal settimanale Toscana Oggi con la collaborazione dell’Accademia Teatrale di Firenze.
Ingresso gratuito, su prenotazione. Prenotazioni qui a partire dalle ore 9 del 15 novembre
L’incontro dal titolo “Fabbricatori di pace. Don Facibeni, Dalla Costa, La Pira: parole contro ogni guerra” vuole essere un messaggio di pace, un’invocazione a fermare ogni guerra e ogni violenza, attraverso la lettura delle parole di questi tre “giganti” della Chiesa fiorentina del Novecento.
Le letture saranno eseguite dal direttore, Pietro Bartolini, e dagli attori dell’Accademia Teatrale di Firenze, accompagnate da proiezione di foto e video. A intervallare le varie parti, brani di Johann Sebastian Bach eseguiti dagli allievi di violino e violoncello del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. I testi sono a cura di Riccardo Bigi, giornalista di Toscana Oggi.
Si parte dall’esperienza di cappellano militare di don Facibeni nella Prima Guerra Mondiale, che portò alla nascita dell’Opera Madonnina del Grappa. A questo si lega la vicinanza del cardinale Elia Dalla Costa, allora Arciprete di Schio, a tanti suoi giovani parrocchiani al fronte: dall’aver conosciuto l’orrore della guerra nascono le parole forti di condanna di ogni violenza pronunciate, come Arcivescovo di Firenze, durante la Seconda Guerra Mondiale. Una condanna della guerra che in quegli anni trova eco nel pensiero di un giovane professore, Giorgio La Pira. Ed è da queste radici che si sviluppa, negli anni Cinquanta e Sessanta, l’impegno del “sindaco santo” per la pace e la sua insistenza sul “sentiero di Isaia”: trasformare le spese militari in spese contro la povertà.
Il titolo, «fabbricatori di pace», è tratto da un’omelia del cardinale Dalla Costa. Sue le parole tratte dalla Lettera pastorale per la Quaresima del 1944: «…la pace non viene dalla spada, dal fucile, dalle bombe, dai carri armati, dai siluri, ma viene unicamente dalla giustizia. Veri fabbricatori di pace creati dalla parola di Gesù: beati i pacifici”.
Don Facibeni: «Le scene strazianti, terribili, dolorose, delle quali sono stato testimonio passano ancora dalla mia mente e rendono agitato lo stesso riposo. Ho fisso nell’animo lo sguardo invocante e riconoscente dei feriti; l’atteggiamento, sublime nella maestà del sacrificio, di coloro che altri chiamano morti, ma che noi sentiamo così vivi, così presenti» (Lettera dal fronte, novembre 1917).