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NIGERIA, RIENTRATA IN ITALIA SALMA LAMOLINARA; RAPITORI: UCCISO PER PAURA BLITZ

(ASCA) – E’ rientrata poche ore fa in Italia, alle 13:50 circa, la salma di Franco Lamolinara, l’ingegnere italiano ucciso giovedì scorso in Nigeria insieme ad un collega inglese, Chris McManus, nel corso di un blitz lanciato dalle forze britanniche per la sua liberazione. L’aereo militare che trasportava il suo corpo è atterrato all’aeroporto di Ciampino. Ad accogliere la salma era presente il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che prima dell’atterraggio ha incontrato, nella sala di rappresentanza del 31° Stormo, i familiari dell’ingegnere. Resta alta intanto, sul fronte diplomatico, la tensione tra Roma e Londra. Ieri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva definito “inspiegabile” il comportamento del governo inglese “per non aver informato e consultato l’Italia”. A stretto giro la replica del portavoce del Primo ministro britannico David Cameron: “Il Governo italiano è stato informato del blitz in Nigeria ‘a operazione avviata’. Abbiamo contattato le autorità italiane quando l’operazione era già iniziata, ma poi la situazione è cambiata rapidamente”, ha detto il funzionario. In queste ore il ministro degli Esteri Giulio Terzi, parlando da Copenaghen a margine della riunione informale dei titolari dei dicasteri europei ha tuttavia precisato di aver “avuto piene assicurazioni” dal suo omologo inglese William Hague. Franco Lamolinara, originario della provincia di Vercelli, e il collega McManus, erano stati sequestrati da terroristi a maggio ed erano detenuti in un compound di Sokoto quando giovedì scorso le forze speciali Sbs hanno assaltato il complesso nel tentativo, fallito, di liberarli. Le circostanze che hanno portato alla morte dei due ingegneri sono ancora poco chiare. Uno degli 8 rapitori arrestati in seguito al blitz, interrogato dai servizi segreti nigeriani, avrebbe dichiarato di aver “ucciso i due ostaggi alla vista delle forze britanniche perché non sicuro di sopravvivere all’assalto”. Secondo una donna di nome Hauwa, la moglie 31enne del custode del compound in cui si trovavano gli ostaggi, Lamolinara e Mc Manus sarebbero stati “uccisi a bruciapelo in bagno appena cominciata l’operazione militare”. “Io sono fuggita – ha raccontato Hauwa -, non so come ho fatto a sopravvivere”. Sempre secondo la stampa britannica, inoltre, le forze armate inglesi avrebbero deciso il blitz perché i rapitori erano in procinto di fuggire in Niger assassinando i due ingegneri nel deserto. I sequestratori infatti temevano, spiega il Daily Telegraph, di essere stati traditi dopo l’arresto di uno dei loro capi, Abu Muhammad. Per questo stavano organizzando una fuga verso il deserto, con l’intenzione di uccidere i due in un secondo momento o di trattare con Al Qaeda la loro cessione.