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NOBEL PACE ALL’UE: R. NOLL (KEK), UN RICONOSCIMENTO ED UNA SFIDA PER IL FUTURO

«Un riconoscimento per il ruolo di pace e di riconciliazione che nel passato l’Europa ha svolto ma anche una sfida per il tempo presente e per il futuro». Così a SIR EUROPA Rüdiger Noll, direttore della Commissione «Chiesa e Società» della Conferenza delle Chiese europee (Kek) commenta il premio Nobel per la pace 2012 attribuito oggi all‘Unione Europea. «E’ – spiega – innanzitutto un riconoscimento di ciò che l’Unione europea ha fatto per l’avanzamento della pace e della riconciliazione dopo la seconda guerra mondiale. Ma allo stesso tempo, credo che sia molto interessante che questo premio sia arrivato proprio adesso, in un momento di crisi economica: è come se il premio volesse ricordare all’Europea le sue stesse origini, che cioè scopo dell’Unione europea non è la crescita economica o gli accordi di mercato ma la pace e la riconciliazione tra tutti i suoi membri. E’ dunque una sfida perché l’Europa torni a guardare alle sue radici e ai valori che l’hanno generata. Se guardiamo ai conflitti di oggi, ci accorgiamo che essi non sono più tra gli Stati come nel passato ma attraversano le nostre società: nel divario crescente tra ricchi e poveri, per l’accesso alle risorse, tra e con le minoranze. Sono questi nuovi conflitti le sfide che l’Unione europea è oggi chiamata ad affrontare».

Rüdiger Noll guida la Commissione che per conto delle 120 Chiese cristiane presenti in Europa (di tradizione ortodossa, anglicana e protestante) segue i lavori delle istituzioni europee a Bruxelles e a Strasburgo. «È compito soprattutto delle Chiese – spiega – ricordare alle istituzioni Europee e ai leader politici chi paga il prezzo più grande dei presenti conflitti. Come chiese in Europa siamo gli attori che più fortemente sono impegnati nelle diaconia e nelle Caritas a fianco quindi delle vittime della recessione. Da parte nostra c’è un impegno forte a lavorare con le istituzioni per trovare soluzioni di crescita in tempo di crisi». (Sir)