Italia

OBIETTIVI DEL MILLENNIO: LE RACCOMANDAZIONI DELLA SOCIETÀ CIVILE AL GOVERNO ITALIANO

Ventidue pagine di raccomandazioni al governo italiano per una “inversione di rotta” in grado di raggiungere gli otto Obiettivi del Millennio e una serie di iniziative dal 17 al 19 settembre per la mobilitazione mondiale “Stand up! Take action” contro la povertà: sono presentate oggi a Roma dalla Campagna del Millennio dell’Onu, dalla Coalizione italiana contro la povertà, la Federazione italiana dello scoutismo, Caritas italiana e Uisp-Sportpertutti, alla vigilia del summit delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio del 20-22 settembre. Lo scorso anno lo “Stand Up” in Italia ha coinvolto 820.800 persone (oltre 173 milioni nel mondo). Si stimano 2 miliardi di persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno e 925 milioni che soffrono la fame. A dieci anni dalla formulazione degli Obiettivi, rileva il dossier della Campagna del Millennio, si sono “registrati risultati senza precedenti nella lotta contro la povertà” ma ci sono ancora “ritardi inaccettabili nel raggiungimento di alcuni degli obiettivi intermedi fissati”, soprattutto nell’Africa sub-sahariana. Inoltre, la crisi alimentare, ambientale ed economica mondiale sta “ulteriormente aggravando la situazione, rischiando di compromettere i risultati fino ad oggi raggiunti e rappresentando una seria minaccia per i Paesi in via di sviluppo ed il futuro di tutti noi”.Secondo dati recenti negli ultimi 2 anni più di 60 milioni di persone sono ricadute nella povertà estrema, mentre la Banca mondiale stima, dal 2010 al 2050, tra i 75 e i 100 miliardi di dollari l’anno in più rispetto agli impegni presi dai governi. L’Italia, fa notare il dossier, “è tra i Paesi ricchi meno virtuosi”, soprattutto per la diminuzione degli aiuti allo sviluppo allo 0,10% del Pil anziché innalzarli, come promesso, allo 0,7% entro il 2015. Tra le numerose raccomandazioni al governo italiano: “maggiori finanziamenti per la lotta alla povertà”; migliorare “l’efficacia degli aiuti”; trovare “meccanismi innovativi di finanziamento” (come la tassazione delle compravendite di titoli); iniziative per la riduzione del debito estero (a livello globale risulta aumentato da 2.152 miliardi di dollari nel 2000 a 3.719 miliardi nel 2008); “riformare le politiche agricole e commerciali, a partire dall’Ue”; rispettare gli impegni presi per il diritto alla salute, anche “versando i contributi 2009 e 2010 al Fondo globale per la lotta all’Aids”; giocare un “ruolo forte” per la “sostenibilità ambientale, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici”; impegnarsi per il diritto all’istruzione, il diritto al cibo, il diritto all’occupazione. In quest’ultimo ambito, l’Organizzazione mondiale del lavoro stima che nel 2011 vi sarà un aumento di oltre 1,4 miliardi di lavoratori poveri. (Sir)