Toscana

ONU: MONS. MIGLIORE (SANTA SEDE), UN’AZIONE IMMEDIATA PER SCONFIGGERE LA CRISI ALIMENTARE

“Mentre quest’anno ricorre il 60° anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, la vasta crisi alimentare su scala mondiale minaccia il diritto primario di ogni persona di essere libera dalla fame”. Per questo “occorre intraprendere un’azione immediata per assistere chi è in pericolo e soffre di malnutrizione o di fame”: lo ha detto mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenuto lo scorso 2 luglio alla riunione dell’High level standard dell’Ecosoc (Consiglio economico e sociale dell’Onu). Nel suo discorso, reso noto oggi, mons. Migliore sottolinea: “E’ difficile pensare che in un mondo che ogni anno spende oltre 1,3 trilioni di dollari (851 miliardi di euro) in armamenti, non siano disponibili i fondi salvavita necessari per affrontare i bisogni immediati della gente”. Per il diplomatico vaticano, “dal medio al lungo periodo gli aiuti iniziali per l’emergenza economica devono essere accompagnati da un sforzo concertato di tutti nell’investire in programmi agricoli a lungo termine e sostenibili a livello locale e internazionale. Gli ultimi 25 anni hanno visto considerevoli progressi nella riduzione del numero delle persone che vivono in povertà estrema e a meno che non reinvestiamo nell’agricoltura, il progresso acquisito” rischia “di essere perduto”. “A questo fine – ha proseguito mons. Migliore nel suo intervento a New York alla riunione dell’High level standard dell’Ecosoc – le riforme agrarie nei Paesi in via di sviluppo devono essere accelerate per fornire ai piccoli agricoltori gli strumenti per aumentare la produzione in modo sostenibile, così come l’accesso ai mercati locali e globali”. Con riferimento alle “miopi politiche economiche, agricole ed energetiche” che “hanno causato uno scontro fra la crescente domanda di cibo e la sua insufficiente produzione”, e di fronte all’aumento delle “speculazioni finanziarie sulle materie prime, all’aumento incontrollato del prezzo del petrolio e alle avverse condizioni del clima”, per il rappresentante della Sant Sede “le politiche agricole e ambientali devono essere improntate a ragionevolezza e realismo per conciliare il bisogno di produzione di cibo con il bisogno di essere buoni amministratori della terra”. “La mia delegazione – ha detto – accoglie con favore le raccomandazioni della recente Conferenza sulla sicurezza alimentare mondiale della Fao tenutasi a Roma”. Di qui l’auspicio conclusivo che “l’attuale crisi sia un’opportunità per la comunità internazionale di unirsi nel fronteggiarla insieme assumendosi le proprie responsabilità verso i vicini”.Sir