Vita Chiesa

Papa Francesco: all’udienza, “una preghiera per il Papa emerito Benedetto che è molto malato”

Non poteva mancare anche un pensiero al dramma della guerra in Ucraina nelle parole del Papa, nell’ultima udienza generale dell’anno. Al momento dei saluti ai pellegrini polacchi, Francesco ha detto: “Nell’avvicinarsi della fine di quest’anno, vi invito a rendere grazie a Dio per la sua bontà e misericordia. L’amore di Dio che si è rivelato a Betlemme porti la consolazione ai nostri cuori, turbati dal dramma della guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. Voglio ringraziare il popolo della Polonia per tutto l’aiuto che dà al popolo ucraino. Ricordiamo che nella storia dell’umanità l’ultima parola spetta a Dio, perché ‘tutto appartiene all’amore’. A ognuno di voi, alle famiglie polacche e ucraine che si trovano attualmente nella vostra Patria, la mia benedizione”. “Il Bambino di Betlemme vi doni la sua luce e il suo conforto. Egli conceda alla martoriata Ucraina, oppressa dalla brutalità della guerra, il sospirato dono della pace”, ha concluso.

“Un aspetto che risalta nel presepe è la povertà, davvero c’è povertà lì, povertà intesa come rinuncia ad ogni vanità mondana. Quando noi vediamo i soldi che si spendono per la vanità, tanti soldi per la vanità mondana, tanti sforzi, ricerche per la vanità e Gesù ci fa vedere l’umiltà”. Lo ha sottolineato Papa Francesco, nell’ultima udienza generale dell’anno, in Aula Paolo VI, in cui, per parlare del mistero del Natale, si è ispirato agli scritti di San Francesco di Sales, di cui ricorre oggi il quarto centenario della morte. Il Pontefice ha messo in guardia: “Stiamo attenti a non scivolare nella caricatura mondana del Natale, questo è un problema perché Natale è questo, ma oggi vediamo che c’è un altro Natale che è la caricatura mondana del Natale che riduce il Natale a una festa consumistica e sdolcinata. Ci vuole fare festa, ci vuole, ma questo non sia Natale”. Il Santo Padre ha precisato: “Natale è un’altra cosa, l’amore di Dio non è mieloso, ce lo dimostra la mangiatoia di Gesù. L’amore di Dio non è un buonismo ipocrita che nasconde la ricerca dei piaceri e delle comodità. I nostri vecchi che avevano conosciuto la guerra e anche la fame lo sapevano bene: il Natale è gioia e festa, certamente, ma nella semplicità e nell’austerità”.