Vita Chiesa

«Papa Francesco vieni a visitare Prato», l’invito durante il pellegrinaggio diocesano

«Una mamma non ha paura ad entrare nella notte dei figli per dare speranza». Non poteva essere più appropriato alla visita dei pratesi a Roma il messaggio che Papa Francesco ha voluto dare a piazza San Pietro. Questa mattina all’udienza generale del mercoledì era presente con una nutrita rappresentanza la Diocesi di Prato, anzi è meglio dire la città di Prato, perché al seguito dei 1700 pratesi partiti questa notte in pellegrinaggio con il vescovo Franco Agostinelli c’erano anche il sindaco Roberto Cenni e il presidente della Provincia Gestri.

Proprio la speranza che sa ispirare Papa Francesco e il suo grande carisma capace di dare la forza necessaria a sollevarsi, sono i motivi che hanno spinto Cenni e Gestri a invitare ufficialmente il Santo Padre a Prato. Al termine dell’udienza Sindaco e Presidente si sono avvicinati a Francesco per il baciamano e nell’occasione hanno consegnato al Pontefice una lettera di invito a visitare la nostra città.

Nel messaggio si fa riferimento «alla grave crisi economica, accompagnata dalla presenza  di  un consistente flusso migratorio, forse uno dei più elevati in Europa. E’ una situazione difficile e complessa che sta mettendo a dura prova  una comunità generosa e caratterizzata da profonda umanità». La profonda ammirazione nei confronti del Santo Padre, «l’attenzione agli emarginati e il suo continuo richiamo alla solidarietà ed all’aiuto dei più deboli, l’ammirazione della gente per la sua opera è ormai tangibile da ogni parte», hanno portato alla decisione di invitare il Papa in città. «La sua presenza tra noi costituirà certamente un segno forte di speranza, un invito ad affrontare le difficoltà con coraggio».

I doni

Insieme alla lettera Comune e Provincia hanno voluto portare dei doni speciali a Papa Francesco. Cenni ha donato al Pontefice i sigilli d’argento della città, una delle massime onorificenze pratesi, mentre Gestri ha consegnato nelle mani del Santo Padre un originale ciondolo realizzato da un orafo pratese contenente alcuni simboli, fra i quali la Cintola mariana. Dono congiunto un cesto con alcune eccellenze del territorio rappresentanti l’ingegno della nostra comunità.

Anzitutto la stoffa, simbolo dell’operosità e dell’ingegno del distretto pratese, si tratta di una moderna rivisitazione del panno classico pratese double face dai colori beige e cammello.

E poi il pane, la tradizionale bozza dei fornai pratesi. Fra le bozze donate a Papa Francesco c’era anche la versione Gran Prato, una vera e propria celebrazione della virtuosità della filiera corta. In dono anche il Pane Biblico, preparato da un fornaio pratese con una ricetta che fa riferimento alle Sacre Scritture e agli elementi più ricorrenti nei testi. Il vino e il vin santo di Carmignano, offerti dal Consorzio di Tutela dei vini di Carmignano completano l’insieme dei doni.

Il pellegrinaggio

«Una levataccia che abbiamo fatto volentieri», hanno ripetuto molti dei partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Roma. Il numeroso gruppo pratese era composto da famiglie, coppie giovani e anziane, bambini e ragazzi e naturalmente dai sacerdoti a guida della venticinque comunità parrocchiali presenti. Gli autobus sono partiti alla volta di Roma intorno alle 3 di questa notte, la metà sono stati messi a disposizione della Cap Autolinee che ha pensato di accompagnare la lunga carovana di pullman da un proprio carro attrezzi per far fronte a qualsiasi emergenza. Tra le migliaia di persone che hanno affollato la piazza i pratesi erano riconoscibili da un fazzoletto bianco con su scritto: «Diocesi di Prato. Pellegrinaggio a Roma», e la data, a ricordo dell’evento. Tanti gli striscioni con riferimenti pratesi. Su tutti la scritta: «Prato prega per Francesco», corredata dagli stemmi del vescovo Agostinelli e del Pontefice.

La giornata dei pratesi prosegue alle 15 con la celebrazione della messa nella basilica di San Pietro, presieduta da mons. Agostinelli e concelebrata dai sacerdoti presenti.