Toscana

Per Forza Italia la Regione non passa l’esame

DI SIMONE PITOSSIÈ senza appello il giudizio che il gruppo consiliare regionale di Forza Italia dà del governo di Claudio Martini al quale si consiglia l’istituzione di un assessorato per l’attuazione del programma: «Cinquecento giorni di parole, di enunciazioni di buone intenzioni, di promesse, che impallidiscono al confronto dei fatti realizzati nei primi cento giorni del Governo Berlusconi».Il gruppo di Forza Italia ha fatto l’elenco delle «promesse deluse» del programma elettorale del presidente della Regione Toscana. Il gruppo ha anche stampato un opuscolo di 12 pagine nel quale si evidenziano «gli obiettivi già raggiunti dal governo Berlusconi» e «gli obiettivi falliti di Martini». Tra i «fallimenti» del governatore della Toscana, al primo punto figura il «Progetto Giovani». Martini, secondo il capogruppo Lorenzo Zirri, ha continuato a favorire il monopolio pubblico del collocamento tramite i nuovi, «solo nel nome», Centri dell’impiego. Fallito, secondo Zirri, anche l’intento di sburocratizzare l’amministrazione: «l’elaborazione di testi unici rimane una chimera soprattutto in materia ambientale e urbanistica» e «nel prossimo bilancio si prevedono 220 miliardi di lire in più per la macchina regionale».

Il gruppo di Forza Italia accusa inoltre Martini e la sua giunta di praticare un federalismo «solo a parole». Ciò sarebbe dimostrato dal fatto che «la Regione Toscana è terz’ultima in Italia per trasferimenti di risorse agli enti locali. Voto insufficiente al governo regionale anche in materia ambientale, soprattutto in riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti «risultata un fallimento». «Ben 193 Comuni toscani – ha spiegato Zirri – non hanno raggiunto l’obiettivo minimo del 25% di raccolta differenziata previsto entro il 28 febbraio di quest’anno e 128 di essi dovranno perciò pagare una penale».

«Parole» anche sul piano del sostegno alle attività economiche e produttive, ha sottolineato il consigliere Leopoldo Provenzali, secondo il quale la Regione è in ritardo nel sostegno dei sistemi economici locali e nell’iter di attivazione dei finanziamenti europei e, a differenza di altre Regioni, come la Campania che è guidata dal centro sinistra, e la Lombardia, guidata dal centro destra, non ha ancora dato una mano al settore turistico, colpito dalla crisi del dopo 11 settembre, «che in Toscana rappresenta l’8% del pil regionale ed al quale, in bilancio, viene assegnato «solo lo 0,14% dei finanziamenti regionali».

La lista delle «insufficienze» del governo Martini si conclude con il capitolo sanità. «Continua la penalizzazione dell’utente – ha detto il consigliere Anna Maria Celesti – che non è libero di scegliere da chi farsi curare, le liste d’attesa continuano ad essere lunghissime e, per rimediare alle evidenti inefficienze si annuncia, con il nuovo piano sanitario regionale, l’avvio di pratiche sperimentali, dall’esito incerto, che saranno fatte sulla pelle dei cittadini».

La replica di Martini non si è fatta attendere. «A volte – ha commentato il presidente della Regione – ho l’impressione che i consiglieri di Forza Italia vivano in un’altra regione. Certamente non in quella in cui viviamo noi». «Dall’opposizione non mi aspetto certo applausi, ma nemmeno l’uso strumentale della verità» ha aggiunto Martini. «E, per favore, evitiamo confronti tra il governo regionale e quello nazionale. Accetto invece – ha continuato Martini – confronti con le altre regioni: tra la Toscana e la Lombardia, il Veneto, la Liguria o il Lazio».

Rispetto alla critica rivolta al presidente di praticare un «federalismo solo a parole» Martini ha replicato facendo parlare fatti e numeri. «Nel 2000 la Regione ha stanziato trasferimenti per circa 3.000 miliardi, pari al 48,8 della spesa complessiva, sanità esclusa. Siamo la Regione che ha trasferito a Comuni e Province più risorse e più poteri amministrativi e gestionali Da noi – ha proseguito il presidente – formazione professionale, politiche per l’impiego, interventi per l’agricoltura, manutenzione delle strade vengono gestite dalle Province. Mentre politiche e servizi sociali dai Comuni. La Regione svolge solo funzioni di legislazione, autonomie». In Toscana sono già 3 anni che funziona il consiglio delle autonomie. «Altro che fanalino di coda – ha affermato il presidente Martini – la Toscana conferma con i fatti la sua anima federalista».

Sulla sanità «maggioranza e opposizione hanno due visioni diverse, ma il nostro sistema sanitario – ha continuato il presidente – è efficiente e all’avanguardia, come testimoniano i giudizi ed il rapporto di collaborazione avviato con l’Oms e il fatto che molti dei nostri provvedimenti vengono utilizzati, pari pari, dal governo nazionale». Tuttavia se l’opposizione vuole – ha concluso Martini – potrà aggiornare le sue conoscenze a fine anno quando presenteremo il rendiconto della nostra attività. Potrebbe essere quella l’occasione per recuperare e rimangiarsi quello che hanno detto oggi».