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SETTIMANA SOCIALE, GOTTI TEDESCHI: SENZA FIGLI NON SI ESCE DALLA CRISI ECONOMICA

(Reggio Calabria) – “L’origine della crisi economica? Il fatto che le famiglie non fanno più figli”. Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, spiega anzitutto così ai delegati della Settimana Sociale “la crisi economica globale”. Per il banchiere, “il crollo della crescita demografica nei Paesi occidentali ha determinato un calo del Pil, accompagnato da altri fenomeni come la crescita dei costi fissi, la diminuzione dei risparmi, l’aumento delle tasse. Tra i tentativi di compensazione si è cercato di aumentare la produttività, si è percorsa la strada della delocalizzazione, ma anche la strada pericolosissima della crescita a debito, con anche la conseguenza dell’espansione creditizia del sistema bancario, cosa che oggi viene spesso indicata come causa della crisi globale”. Per Gotti Tedeschi, l’uscita dalla situazione determinatasi “può avvenire per diverse strade, dal default come da modello Argentina, alla bolla finanziaria, fino all’austerità”. “Senza fare figli si può vivere, ma cambia il ciclo economico, non c’è ricchezza, si cresce solo per i consumi”. La prospettiva per Ettore Gotti Tedeschi è a tinte scure: “Bisogna tirare la cinghia, prepararsi a pensioni da fame. Si produce meno Pil, si investe meno in tecnologia e ricerca, crescono le tasse e si riducono gli investimenti…”. Uno scenario che chiede un’inversione di tendenza. “Deve riprendere il circolo virtuoso – ha detto ancora il presidente dello Ior – anche se il momento attuale è difficile. Si sente la povertà e questo scoraggia le coppie, disincentiva a fare figli. Eppure questi sono il valore più grande. Sarebbe opportuno fare subito una politica di incentivi finanziari e fiscali per le famiglie, per la loro formazione e per il sostegno all’educazione dei figli. Sgravi fiscali per le spese scolastiche, fino a completamento del ciclo di studi. E incentivazioni alle imprese per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. Così potremmo sperare di combattere la paura”.Sir