Vita Chiesa

Settimana sociale, le voci dei giovani di Ac: “Taranto non sia una passerella”

“La speranza è che Taranto non sia solo una passerella, un momento-spot, ma un incontro che crei continuità di cooperazione nei territori”. Gitto aggiunge: “adulti e giovani non sono categorie a parte che si guardano a distanza, ma dovrebbero appunto collaborare insieme. Come Ac abbiamo partecipato ai gruppi preparatori per il ‘Manifesto dei giovani’ insieme ad altre realtà giovanili e siamo dentro un progetto sui vari temi dei gruppi di lavoro di Taranto, progetti pensato per le diocesi. Per continuare a immaginare futuro buono”.

Benedetta Landi, ventiquattrenne del settore Giovani di Ac della diocesi di Lodi, afferma a sua volta: “Taranto è davvero un’occasione di confronto. Sono venuta qui con il mio vescovo e due delegati adulti, e anche questo confrontarsi con loro è un’esperienza reale di condivisione. Mi piacerebbe se riuscissimo a pensare, nei nostri momenti di confronto generazionale, anche a uno spazio per i giovani, dove i giovani possano dire la loro. Sì, mi piacerebbe che delle volte il mondo adulto facesse un passo indietro e dicesse: ‘ecco, fate voi, parlate voi, diteci come vivete la vostra chiamata’. Su ambiente e salvaguardia del Creato noi giovani siamo avanti, non solo con l’età”.

Lorenzo Pellegrino, segretario nazionale del Movimento studenti di Ac, tiene a precisare che “anche la scuola contribuisce alle buone pratiche di sostenibilità e di resilienza. Perché la scuola non è altro che una piccola comunità, e questo l’abbiamo visto nella crisi causata dal Covid, dove si vive insieme ecologia e senso civico e dove impariamo a vivere, come cittadini di domani, un pianeta migliore. Due anni fa e prima della pandemia abbiamo portato avanti una rete di rappresentanti delle scuole superiori che hanno avuto nei loro programmi elettorali il tema della sostenibilità, a partire dalla raccolta differenziata nelle classi per finire a opere di bonifica edilizia scolastica nelle scuole”.

Francesca Sanciu, vice presidente per il settore Giovani Ac di Ozieri, 28 anni, è contenta di “aver fatto il percorso triennale di animatrice di comunità nel Progetto Policoro, perché all’inizio non mi sentivo all’altezza riguardo la questione lavoro, mentre adesso è centrale nella mia vita. Penso che manchi un collante che metta insieme mondo del lavoro e mondo universitario e penso che l’Ac possa fare molto per permettere ai giovani di orientarsi e scegliere un lavoro”.