Vita Chiesa

SINODO DEI VESCOVI: “MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO”

“La parola di Dio deve correre per le strade del mondo che oggi sono anche quelle della comunicazione informatica, televisiva e virtuale”. È un passaggio del “Messaggio al popolo di Dio del Sinodo dei vescovi”, (testo integrale) di cui la Sala Stampa vaticana ha reso nota oggi una sintesi. “La Bibbia – scrivono i padri sinodali – deve entrare nelle famiglie, perché genitori e figli la leggano, con essa preghino e sia per loro una lampada per i passi nel cammino dell’esistenza”. Ma “le Sacre scritture – aggiungono i vescovi riuniti in Vaticano – devono entrare anche nelle scuole e negli ambiti culturali perché per secoli sono state il riferimento capitale dell’arte, della letteratura, della musica, del pensiero e della stessa etica comune. La loro ricchezza simbolica, poetica e narrativa le rende un vessillo di bellezza sia per la fede sia per la stessa cultura, in un mondo spesso sfregiato dalla bruttezza e dalle brutture”.I padri sinodali rivolgono il loro messaggio a tutti i fedeli, e in particolare ai “pastori”, “ai tanti e generosi catechisti” e a quanti guidano il popolo di Dio “nell’ascolto e nella lettura amorosa della Bibbia”. Per “delineare l’anima e la sostanza” del testo biblico, il messaggio fa ricorso a quattro “punti cardinali”. Innanzitutto “la Voce divina”, che “risuona alle origini della creazione” e poi “penetra poi nella storia, ferita dal peccato umano e sconvolta dal dolore della morte” per scendere “nelle pagine delle Sacre scritture”. Secondo pilastro è “il Volto”, cioè Gesù Cristo, che “rende perfetto il nostro incontro con la Parola di Dio” e “ci svela il senso pieno e unitario delle Sacre scritture”. In terzo luogo “la Casa della parola divina, cioè la Chiesa”, sorretta da quattro “colonne ideali”: “l’insegnamento”, “la frazione del pane”, “le preghiere”, “la comunione fraterna”. Infine, “la strada su cui s’incammina la parola di Dio”. “Quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sulle terrazze” scrive l’evangelista Matteo: ecco dunque che “la parola di Dio deve correre per le strade del mondo”, comprendendo la comunicazione “informatica, televisiva e virtuale”.La Bibbia, osservano i vescovi, “ci presenta anche il respiro di dolore che sale dalla terra, va incontro al grido degli oppressi e al lamento degli infelici. Essa ha al vertice la Croce ove Cristo, solo e abbandonato, vive la tragedia della sofferenza più atroce e della morte. Proprio per questa presenza del Figlio di Dio, l’oscurità del male e della morte è irradiata dalla luce pasquale e dalla speranza della gloria”. Il messaggio ricorda poi come “sulle strade del mondo” camminino “con noi anche i fratelli e le sorelle delle altre Chiese e comunità cristiane che, pur nelle separazioni, vivono una reale unità, anche se non piena, attraverso la venerazione e l’amore per la Parola di Dio”. “Lungo le strade del mondo – prosegue il testo – incontriamo spesso uomini e donne di altre religioni che ascoltano e praticano fedelmente i dettami dei loro libri sacri e che con noi possono edificare un mondo di pace e di luce, perché Dio vuole che «tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verit໔. Infine, l’invito a tutti i fedeli: “Custodite nelle vostre case la Bibbia, leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine, trasformatele in preghiera e testimonianza di vita, ascoltatela con amore e fede nella liturgia”. “Create il silenzio per ascoltare con efficacia la Parola del Signore”, “fatela risuonare all’inizio del vostro giorno” e “lasciatela echeggiare in voi alla sera”.