Vita Chiesa

SINODO VESCOVI: MONS. ETEROVIĆ, «LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE COINVOLGE TUTTI»

«La nuova evangelizzazione deve avere uno sguardo particolare» verso i «tanti fratelli e sorelle che si sono allontanati dalla Chiesa e dalla pratica religiosa. Si tratta di un’ingente opera che coinvolge tutti i membri della Chiesa, non solamente il clero bensì anche i laici». Lo afferma, in un’intervista al Sir, mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi, spiegando – a pochi giorni dall’apertura (7 ottobre) – il tema dell’assise sinodale: «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana». Lo scopo della nuova evangelizzazione, afferma il vescovo, è «la trasmissione della fede cristiana. Tale processo, oggi assai intralciato, si situa nell’ambito della nuova evangelizzazione. La Chiesa esiste per evangelizzare». Oggi, «tale annuncio del Vangelo e della Persona del Signore risorto deve essere fatto con nuovo ardore, nuovi metodi, nuove espressioni». In tale modo «le nostre comunità saranno in grado di dare un rinnovato apporto alle missioni sia nei territori lontani, sia verso i non cristiani che vivono nei nostri Paesi di antica evangelizzazione. Inoltre, il rinnovato dinamismo della Chiesa si manifesterà in modo particolare nei riguardi delle persone battezzate e non sufficientemente evangelizzate, tanti fratelli e sorelle che si sono allontanati dalla Chiesa e dalla pratica religiosa».

Oggi, prosegue il vescovo, «da una parte si cerca di vivere come se Dio non esistesse; dall’altra esiste una rinnovata ricerca della trascendenza, della spiritualità». Tale situazione, sottolinea mons. Eterović riferendosi a questa «rinnovata ricerca» di spiritualità, è «un’opportunità per la Chiesa, per annunciare con rinnovato ardore la Persona di Gesù Cristo e il suo Vangelo di salvezza. Per farlo bisogna lasciarsi animare dallo Spirito Santo che è in grado di vincere una certa stanchezza di non poche comunità cristiane. Lo Spirito è sempre giovane, portatore di vita nuova. Lo si vede nel dinamismo di molte Chiese giovani, nei Paesi di prima evangelizzazione. Ma, grazie a Dio, anche nel mondo di antica evangelizzazione non mancano tali comunità e gruppi. Un loro rinnovato dinamismo avrà effetti positivi anche nei riguardi di tanti fratelli e sorelle in ricerca del senso della vita, della verità, della giustizia, della pace. Anch’essi hanno diritto di conoscere Gesù Cristo. I cristiani, da parte loro, hanno il dovere di annunciarlo con l’esempio della vita cristiana e, quando occorre, dando ragione della loro fede». (Sir)