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SISMA IN EMILIA, DON IVAN MARTINI, MORTO A ROVERETO SUL SECCHIA ERA UN «FIDEI DONUM»

Era un sacerdote cremonese, «fidei donum» alla diocesi di Carpi, don Ivan Martini, parroco a Rovereto sul Secchia, morto questa mattina in chiesa a seguito della caduta di calcinacci mentre stava facendo un sopralluogo insieme a un vigile del fuoco, cercando di recuperare una statua della Madonna. Nato a Cremona nel 1947, sacerdote dal 1973, nel 1985 era andato «fidei donum» nella diocesi di Carpi. Qui, dopo essere stato parroco di Budrione e Migliarina, dal 2003 era arciprete della parrocchia di S. Caterina a Rovereto sul Secchia e cappellano alla casa circondariale S. Anna di Modena. «Grande cordoglio» ha suscitato la notizia a Cremona. «Era entrato in seminario dopo il diploma magistrale – ricorda sul sito diocesano (www.diocesidicremona.it) don Renato Onida, compagno di ordinazione del prete scomparso -. Aveva un carattere molto aperto e allegro, era un ottimista per natura e anche nelle scelte pastorali aveva mostrato un grande coraggio. A Vicobellignano con il parroco don Emilio Beltrami visse dei momenti di grande fraternità, poi nel 1985 decise di servire una chiesa, quella di Carpi, che mancava di sacerdoti. Anche questa decisione fu dettata dal suo zelo pastorale che non aveva certo orizzonti limitati». «Tra le sue doti – racconta un altro sacerdote cremonese, don Aldo Manfredini – la capacità di creare relazioni significative tra le persone». (Sir)